"Una commissione d'inchiesta sulle rivelazioni di Palamara"

La proposta di Forza Italia sul sistema svelato nel libro è condivisa da Lega e Fdi. Dem possibilisti, no del M5s

"Una commissione d'inchiesta sulle rivelazioni di Palamara"

Una commissione d'inchiesta sul «sistema» svelato da Palamara. La proposta, partita da Forza Italia, raccoglie il consenso del centrodestra, ma l'idea non fa breccia nella maggioranza. Se il Pd, che pure è stato più che lambito dall'inchiesta di Perugia e dai racconti dell'ex magistrato, appare possibilista, a chiudere la porta sono i paladini pentastellati della trasparenza. Per nulla convinti della necessità di un organismo parlamentare per indagare sull'intreccio tra potere giudiziario e politica, sullo strapotere delle correnti e sulle troppe «anomalie» emerse dall'indagine su Palamara o raccontate dallo stesso protagonista nel libro-intervista di Alessandro Sallusti Il sistema. Ancora ieri, in un'intervista a Libero, Palamara ha ricordato che «il sistema è quello delle correnti, e i meccanismi di potere sono regolati da un'oligarchia di cui io facevo parte». Proprio per capire chi erano gli altri oligarchi, e per fare luce su questa pagina oscura di una giustizia alle prese con la necessità di riforme, a partire da quella dell'organo di autogoverno della magistratura, il centrodestra reclama l'istituzione di una commissione. Voluta anche dai Radicali, rivela Palamara che a quel partito ha aderito, raccontando ancora parlando a Quarta Repubblica con Nicola Porro, che nel 2013 «la magistratura si compattò»contro Berlusconi, ritenendo di «mantenere la sua autonomia ed indipendenza in questo modo».

Ecco dunque il rilancio della proposta di Fi da parte del portavoce azzurro Giorgio Mulè, che ricorda come di questo «sistema» Forza Italia sia stata «vittima privilegiata». Mentre la deputata di Fi e componente della commissione Giustizia Matilde Siracusano plaude l'apertura di Matteo Salvini «alla proposta di Forza Italia per l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uso politico della giustizia». L'invito, aggiunge l'esponente di Forza Italia, ora è rivolto a tutte le forze politiche per calendarizzare e approvare quella proposta, una volta «esaurita questa ridicola crisi di governo». Invito raccolto, in Fdi, da Andrea Delmastro Delle Vedove, che oltre al suo ok alla commissione osserva come «il libro di Palamara» apra «uno squarcio inquietante sulla gestione lottizzata e partitocratica della magistratura». «Se solo un decimo di quello che scrive fosse vero- Prosegue Delmastro - si dovrà decespugliare la magistratura da queste correnti». Tanto che l'esponente di Fdi insiste sulla necessità di «arrivare al sorteggio del Csm», anche qui accogliendo la proposta rilanciata giorni fa dal parlamentare azzurro Pierantonio Zanettin. Dal Carroccio via libera alla commissione d'inchiesta anche del commissario regionale calabrese Giacomo Francesco Saccomanno, secondo cui, pur essendo meritorio il lavoro della maggioranza dei magistrati, «l'intervista di Palamara ha scoperchiato un sistema illegale di gestione della giustizia che merita un evidente approfondimento sia dal lato disciplinare che penale».

Il Sistema

E mentre dal Pd arriva cauto il commento del responsabile Giustizia del partito, Walter Verini («Una commissione d'inchiesta dopo le rivelazioni del libro? Prima troviamo un accordo sulla giustizia sul tavolo del Governo e poi ne parliamo», spiega), a chiudere la porta sono i Cinque Stelle, che con il

presidente della commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni bollano la proposta di creare una commissione come «una provocazione, finalizzata a complicare il percorso della riforma del Csm pendente in commissione».

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