Compensi, salvi i Paperoni Rai Il tetto per le star non vale

Dopo il parere negativo dell'Avvocatura dello Stato il governo interverrà. Fazio & C. possono stare tranquilli

Compensi, salvi i Paperoni Rai Il tetto per le star non vale

Mamma Rai pronta a salvare i suoi Paperoni. Nel prossimo cda, fissato per il 13 aprile, si dovrebbe arrivare alla revoca del tetto di 240mila euro per tutti gli stipendi che, applicato anche alle star della tv di Stato, aveva fatto scattare l'allarme rosso a viale Mazzini, visto che un conto sono dirigenti e giornalisti, altro gli artisti. Che infatti erano stati i primi a ribellarsi, vedi Fabio Fazio che su Twitter qualche giorno fa si era sfogato dicendosi stufo dell'aria, anzi del tempo che fa in Rai, minacciando neppure tanto larvatamente di togliere le tende. Adesso la situazione si è sbloccata, a quanto pare. È stato infatti trasmesso al ministero dell'Economia il parere dell'Avvocatura dello Stato, che aveva sollevato dei dubbi a proposito dell'applicabilità agli artisti della soglia stabilita dalla legge. Il parere dell'Avvocatura è stato integrato con alcune osservazioni che recepiscono i dubbi dell'Avvocatura. Il tutto verrà poi girato a viale Mazzini. Insomma, la richiesta di chiarimenti da parte del governo reclamata dai vertici, che avevano stabilito di applicare la soglia dei 240mila euro tout court a tutti in assenza di risposte da parte del Mef sta per arrivare. E a questo punto gli stipendi dei big dovrebbero essere salvi.

Era stato Fabio Fazio, il conduttore più pagato della Rai, con uno stipendio di un milione e 800mila euro all'anno, a farsi portavoce del malessere con un'esternazione su Twitter. «In una tv che cambia, bisogna assumersi responsabilità e nuovi rischi. D'ora in poi, ovunque sarà, vorrei essere produttore di me stesso...». Ma la decisione dei vertici, in assenza di chiarimenti da parte del governo, di applicare a tutti il tetto di 240mila euro stabilito dal Parlamento aveva suscitato molte perplessità anche a livello politico, visto che la Rai è sì un'azienda pubblica, ma anche un'azienda che sta sul mercato e che come tale col mercato deve competere. C'erano anche alcuni contratti siglati, tipo quello di Antonella Clerici che per l'esclusiva con RaiUno delle sue trasmissioni (La prova del cuoco e Ti lascio una canzone) ha un accordo per un milione e mezzo l'anno sino al 2018. O star del calibro di Carlo Conti, che per la conduzione del Festival di Sanremo ha preso 650mila euro. Insomma, cifre non contenibili nel tetto di 240mila euro previsto dalla norma.

La revoca del tetto, almeno per quanto riguarda le star, non mancherà comunque di provocare altre fibrillazioni a livello politico. A favore del tetto si erano schierati parte del Pd, il M5s, e Forza Italia aveva annunciato l'intenzione di presentare un emendamento al testo sulla concessione Rai in discussione in Commissione di vigilanza. Si vedrà. Intanto il prossimo cda del 13 aprile si annuncia più che animato, e non solo per la questione stipendi delle star che col chiarimento del governo in arrivo a viale Mazzini sembra ormai essere risolta.

In calendario, infatti, è prevista anche una discussione sul bilancio, che dovrebbe registrare un utile di circa 20 milioni. E si annuncia un'altra battaglia: «Sono pochi rispetto ai 70 promessi da Gubitosi», ha già protestato il dem Michele Anzaldi.

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