Si sono chiusi alle 23 i seggi in 65 comuni dove si è votato per il ballottaggio. Domani fino alle 15 si potrà votare solo nei comuni siciliani, tra cui il capoluogo Enna. È stata del 47,11% l’affluenza alle urne rilevata alle 23 per i ballottaggi delle elezioni comunali in 78 centri chiamati al voto (il dato diffuso dal Viminale, non tiene conto delle comunali in corso in Sicilia). Al primo turno aveva votato il 62,91%.
Clamorosa vittoria del centrodestra a Venezia
Tra i 12 Comuni capoluogo di provincia, l’affluenza più alta si è registrata a Venezia (49,01%, al primo turno aveva votato il 59,81%). Ed è qui che si è verificata la sorpresa. Fra affluenza in calo, ferma al 49,01% rispetto al 59,81% del primo turno, ferite lasciate dall’inchiesta sul Mose, polemiche e cambiamenti dopo 11 mesi di commissariamento prefettizio, Venezia ha un nuovo sindaco. In rimonta rispetto al primo turno, il nuovo primo cittadino è Luigi Brugnaro, imprenditore, patron della Reyer di basket, ex presidente della Confindustria locale, sostenuto, oltre che da diverse civiche, da Forza Italia e dalla Lega Nord. Un risultato storico: dal 1993, anno in cui venne introdotta l’elezione diretta del sindaco, infatti, la città era sempre stata appannaggio del centrosinistra, con le giunte guidate da Massimo Cacciari, Paolo Costa e Giorgio Orsoni, che l’hanno scorso si dimise dopo essere stato coinvolto nell’inchiesta sul Mose. Niente da fare dunque per il senatore del Pd, che, dopo aver vinto le primarie, ha compattato dietro di sé il partito e il centrosinistra, incassato il sostegno degli sfidanti e del premier Matteo Renzi, ma, nonostante il vantaggio di 10 punti al primo turno, non sarebbe riuscito a recuperare abbastanza voti per mantenere il vantaggio del primo turno. A favore di Brugnaro, invece, hanno giocato gli accordi trovati in queste due settimane con la Lega Nord, che ha schierato al suo fianco anche il presidente della Regione, Luca Zaia, e con Francesca Zaccariotto, ex presidente della Provincia.
In attesa dei primi risultati, il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, aveva sottolineato che "le elezioni di oggi non sono un test per il governo e non hanno alcun significato a livello nazionale. In ogni caso il nostro partito ha le carte in regola per avere buoni risultati ai ballottaggi e per dare alle comunità che vanno al voto sindaci all’altezza delle sfide che dovranno affrontare". Così non è stato.
Il Pd perde Nuoro e tre città della Toscana
Si profila invece un risultato clamoroso e una batosta per il Pd a Nuoro. Quando sono stati scrutinati i primi 22 seggi sui 45 totali, il distacco tra i due sfidanti è già abissale: Andrea Soddu, appoggiato da quattro liste civiche più il Partito sardo d’azione e La Base, è in testa con quasi il 70% delle preferenze contro il 31% del sindaco uscente Alessandro Bianchi, esponente del Pd sostenuto dal centrosinistra. Dopo 20 anni di governo di centrosinistra nel capoluogo barbaricino tira forte il vento del cambiamento, nonostante le liste della coalizione di Bianchi abbiano preso il 38% al primo turno contro il 17% delle liste di Soddu. A Nuoro il centrosinistra si era spaccato con La Base che ha sostenuto, insieme con altre liste civiche, un proprio candidato, Andrea Soddu, contro quello ufficiale, Alessandro Bianchi, della coalizione formata da Pd, Sel, Psi, Cd e Rossomori. Al primo turno Bianchi aveva chiuso in vantaggio con il 29,94%, Soddu si era fermato al 21,45%. Ora si profila il ribaltone.
A Pietrasanta vince Massimo Mallegni alla guida di una lista civica sostenuta dal centrodestra. Nel ballottaggio con oltre il 54% ha avuto la meglio sul suo competitor del centrosinistra Rossano Forassiepi (Pd) che si è fermato poco sopra il 45%. Ex socialista, berlusconiano di ferro, Mallegni, 47 anni, è già stato sindaco strappando nel 2000, dopo un trentennio, il governo della città di Pietrasanta al centrosinistra. Riconfermato sindaco cinque anni dopo, nel 2006 è finito in carcere con accuse pesanti, tra cui la truffa e l’estorsione, accuse da cui due anni fa è stato assolto insieme ad altri imputati. L’ indagine, che fu condotta dal procuratore Giuseppe Quattrocchi e dal sostituto Domenico Manzione, scattò in seguito ad alcuni esposti che denunciavano irregolarità nell’ attività dell’ ufficio urbanistica. Più di recente è stato assolto anche al processo per la multa ad un’auto blu del Comune che, secondo l’accusa, l’allora primo cittadino voleva far annullare dai vigili urbani.
Il centrosinistra ha confermato al ballottaggio il comune di Macerata. Romano Carancini, sostenuto da Pd, Udc, Idv, Sinistra, ha ottenuto il 59,11% dei voti. E ha confermato anche il sindaco di Lecco. Virginio Brivio (Pd, liste civiche) ha
ottenuto il 54,38% dei voti. Il centrosinistra strappa al centrodestra il comune di Mantova. Mattia Palazzi (Pd, Sel, civiche) ha ottenuto al ballottaggio il 62,56% dei voti. Nelle Marche il Pd registra invece la sconfitta di Fermo, dove viene eletto l’ex assessore Paolo Calcinaro, sostenuto da liste civiche.
Il centrodestra conferma il comune di Rovigo. Quando restano da scrutinare 4 sezioni su 56, il vantaggio del candidato leghista Massimo Bergamin, sostenuto da Fi, civiche, è incolmabile. Massimo Bergamin, 50 anni, ha vinto al ballottaggio superando Nadia Romeo, 43 anni, candidata del centrosinistra. Dopo un anno di commissariamento del Comune, il centrodestra continua a guidare Rovigo. Il centrodestra strappa al centrosinistra il comune di Matera. Raffaello De Ruggieri, sostenuto da Forza Matera e civiche, ha ottenuto al ballottaggio il 54,51% dei voti. Salvatore Adduce (Pd, Api, Sel e civiche) si è fermato al 45,49%.
Il
centrosinistra strappa al centrodestra il comune di Trani. Quando restano da scrutinare 8 sezioni su 53, il vantaggio del candidato di centrosinistra, Amedeo Bottaro, è incolmabile. Bottaro ha il 75,89% dei voti al ballottaggio- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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