È sindaco da meno di settantadue ore che Virginia Raggi già deve preoccuparsi dei primi problemi giudiziari. Oggi la procura di Roma ha, infatti, aperto oggi un procedimento dopo l'esposto presentato dall'Associazione nazionale Libertà e Progresso (Anlep) in relazione agli incarichi ricoperti all'Asl di Civitavecchia. Al centro dell'esposto c'è proprio la grillina che da lunedì è il nuovo sindaco della Capitale. Il fascicolo, iscritto come "modello 45", cioè senza indagati e senza ipotesi di reato, sarà affidato a uno dei magistrati che si occupa di pubblica amministrazione.
In campagna elettorale il Pd aveva cavalcato lo scandalo legato agli incarichi di recupero crediti ricevuti dall'Azienda sanitaria locale di Civitavecchia dove governano i Cinque Stelle. La Raggi ne aveva ricevuti due, uno nel 2012 e l'altro nel 2014, ma fino al 2015, anni in cui era consigliera comunale a Roma, non li aveva mai dichiarati. La legge sulla trasparenza prescrive invece che i titolari di incarichi politici comunichino "i dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti". Il fascicolo è stato aperto sulla base di un esposto presentato dall'associazione Anlep.
"Potrebbe ipotizzarsi il reato di falso ideologico in atto pubblico o altra violazione alla normativa sulla trasparenza per coloro che ricoprono incarichi politici - si legge nell'esposto vidimato dalla procura di Roma il 18 giugno - da alcuni quotidiani e notizie pubblicate sul web ho appreso che Virginia Raggi avrebbe omesso di dichiarare incarichi e compensi per attività professionale svolta in favore della Asl di Civitavecchia [...] nel periodo in cui riceveva l'incarico di consigliere presso l'assemblea Capitolina di Roma Capitale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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