Conte parla a Bruxelles: "Su Mes non abbiamo firmato nulla"

Il premier ha parlato a margine dell'Eurosummit di Bruxelles confermano la linea già espressa in parlamento sulla difesa del Mes. E sulla Libia, incontro con Macron e Merkel

Conte parla a Bruxelles: "Su Mes non abbiamo firmato nulla"

La conferenza a margine dell'Eurosummit di Bruxelles è il momento in cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, può tirare le fila di una due giorni estremamente importante. A tenere banco è la riforma del Meccanismo europeo di stabilità, che incendia da settimane il dibattito politico italiano in un clima che sta diventando via via sempre più incandescente.

Il premier ribadisce la linea ondulatoria del suo governo: non dà particolare certezze ,ma fornisce un quadro abbastanza indefinito sui punti essenziali della riforma confermando le idee proposte durante questo summit. "Nel passaggio al paragrafo due delle conclusioni del Consiglio viene chiarito che continuiamo a lavorare sulla revisione del Mes. Vogliamo procedere, ci sono alcune criticità come le Cacs, stiamo ragionando su un meccanismo più funzionale", questa l'affermazione del premier ai giornalisti. E sempre sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità, Conte conferma la necessità di continuare a negoziare "senza l'assillo di dover sottoscrivere alcunché". Una frase che suona abbastanza stridentecon le parole di Mario Centeno, presidente dell'Eurogruppo, e di altri leader europei che hanno già espresso la volontà di chiudere il prima possibile su una riforma che, senza l'incedio scatenato dalle opposizione italiane, sarebbe passata nel totale silenzio. E anche se il premier ha detto di non avere apposto nessuna firma, e che "l'Italia ha un debito sostenibile", il governo ora appare sempre più incerto, con i Cinque Stelle che perdono pezzi e le opposizioni di centrodestra pronte a dar battaglia in tutte le sedi parlamentari. "Stiamo parlando della revisione di un istituto scoperto oggi in Italia nel dibattito pubblico ma che invece c'è dal 2012" ha spiegato Conte. "Fino ad ora non abbiamo firmato e sottoscritto nulla come è stato chiarito a dispetto delle mistificazioni anticipate".

Ma non c'è solo il Mes in queste giornate di Consiglio in cui il premier ha avuto davanti a sé due dossier altrettanto bollenti. Uno su tutti: la Libia, visto che tra poche ore ci sarà la conferenza di Berlino sul futuro del Paese nordafricano e il generale Khalifa Haftar ha annunciato l'ora zero per colpire definitivamente Tripoli. Il premier ha avuto un incontro con Angela Merkel ed Emmanuel Macron proprio per discutere del conflitto libico e i tre leader hanno ribadito la necessità di seguire una roadmap che prevede "una cessazione complessiva e duratura delle ostilità" con un "credibile negoziato sotto l'egida delle Nazioni Unite".

Uno scenario che appare alquanto privo di fondamenti politici, visto che Macron ha da tempo le mani sulla Cirenaica e su gran parte della Libia mentre Fayez al Serraj è sempre più legato a doppio filo alla Turchia. L'Onu è debole e l'Italia sempr epiù marginale. Ma Conte è riscutoi a strappare una timida convergenza su punti assolutamente già condivisi (a parole) da Francia, Germania e Italia.

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