"Contratti per i giovani. E il presidenzialismo è la nostra battaglia"

Voto vicino, Berlusconi al fianco di Fontana. "Vogliamo eliminare le tasse sul lavoro"

"Contratti per i giovani. E il presidenzialismo è la nostra battaglia"

Opportunità migliori per i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro, una sanità più vicina al cittadino, sostegno ai titolari delle pensioni più basse. Berlusconi delinea un quadro di interventi e di riforme importante. Ora che si fa più vicino l'appuntamento elettorale per le regionali in Lombardia e Lazio, il leader azzurro aumenta il suo impegno sui social e rimarca i temi e valori della tradizione cristiana e liberale del partito. E torna anche a parlare del vecchio sogno di una riforma presidenziale. Che lo stesso leader azzurro evocò già nel 1995 in un suo discorso alla Camera rimasto celebre. «Per noi di Forza Italia il presidenzialismo è una battaglia storica - scrive su Twitter -. Oggi abbiamo finalmente la possibilità di approvare una bozza di riforma delle nostre istituzioni in senso presidenziale, in modo da consentire agli italiani di scegliere direttamente da chi essere governati». E aggiunge: «Come sempre, Forza Italia farà la propria parte e darà il suo contributo per approvare un testo il più possibile efficace e condiviso, capace di aumentare gli spazi di democrazia e di far recuperare all'Italia stabilità dei governi e competitività».

E fare la propria parte, in questo momento, significa arriva preparati al nuovo appuntamento elettorale. «Il 12 e 13 febbraio voteremo per decidere chi dovrà governare la Lombardia e il Lazio, le due regioni più importanti d'Italia - spiega in un video pubblicato su Instagram -. Scegliere il centrodestra, scegliere Forza Italia significa scegliere il buon governo per queste due fondamentali Regioni. Nel centrodestra, Forza Italia è determinante, anche a livello regionale: all'interno della coalizione, solo noi siamo i liberali, i cristiani, i garantisti più coerenti e più convinti».

Nodo fondamentale della politica azzurra in questo inizio di legislatura è soprattutto la questione dell'occupazione, soprattutto di quella giovanile. «Per i giovani che oggi non riescono a entrare nel mondo del lavoro, noi di Forza Italia abbiamo un progetto importante - annuncia sempre sui social il leader di Forza Italia -. Vogliamo introdurre la detassazione e la decontribuzione totale dei nuovi contratti di lavoro per i giovani. È evidente il grande interesse che avrebbero le aziende ad assumere giovani, se potessero spendere con loro solo la metà di quanto invece spendono oggi per tutti gli altri collaboratori». «Dare ai giovani un lavoro vuol dire aiutarli a costruirsi il futuro - aggiunge il presidente di Forza Italia -. Un Paese che rinuncia a investire sui propri giovani è un Paese che non ha un domani. Per questo, non possiamo dimenticare l'impegno che ci siamo assunti in campagna elettorale, per offrire ai nostri giovani concrete possibilità di lavoro. Anche per questo vi chiedo di darci più forza nella maggioranza per poter realizzare, in breve tempo, questi nostri fondamentali obiettivi. Il 12 e 13 febbraio avrete dunque un'occasione importante di investire sul vostro stesso futuro». E proprio sull'esito delle regionali Berlusconi sottolinea che una vittoria della coalizione dimostrerebbe la validità di una formula politica che proprio il fondatore di Forza Italia ha dato vita quasi trent'anni fa.

E a proposito di futuro, lo stesso Berlusconi è tornato a parlare della crisi internazionale causa dal conflitto in Ucraina. E lo ha fatto nel corso di un'intervista al Corriere della Sera. «Come ho detto ormai decine di volte, siamo dalla parte dell'Occidente, dell'Europa, dell'Alleanza atlantica - spiega il leader azzurro -. Forza Italia fa parte del Partito popolare europeo e della maggioranza di governo. La nostra solidarietà non è in discussione, come dimostrano decine di atti parlamentari.

Sono però angosciato, voglio dirlo con grande chiarezza, dal fatto che nessuno se non il Papa e la Santa Sede sembra avere soluzioni che vadano verso una svolta pacifica di un conflitto per il quale stiamo pagando un prezzo intollerabile di vite, di sofferenze e anche di danni economici per il mondo intero».

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