La Commissione Ue avverte l'Italia: gli Stati membri sono obbligati a riconoscere i figli delle coppie dello stesso sesso. «In linea con la strategia per l'uguaglianza delle persone Lgbtiq 2020-2025, la Commissione è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all'attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea» e «ciò comprende anche l'obbligo per gli Stati membri di riconoscere» i figli «di genitori dello stesso sesso, ai fini dell'esercizio dei diritti conferiti dall'Ue». La presa di posizione arriva dal commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, che ha risposto a un'interrogazione sui diritti delle famiglie arcobaleno in Italia promossa dagli eurodeputati del M5s.
Dal centrodestra arrivano reazioni forti. «Andassero a comandare a casa loro. I trattati europei prevedono espressamente che il diritto di famiglia è materia riservata alla sovranità degli Stati membri», dice Simone Pillon, leghista da sempre contrario alla maternità surrogata.
«Rivendichiamo la posizione dell'Italia - sottolinea anche Maurizio Gasparri (Forza Italia) - che non vuole fare nessuna discriminazione ma che, contrastando fortemente l'orrenda pratica dell'utero in affitto, non vuole offrire spazio a regolamentazioni che favoriscano questa scelta».
Così la maggioranza tira dritto sulla maternità surrogata. La commissione Giustizia della Camera ha deciso di calendarizzare le proposte di legge del centrodestra. Quella di Fratelli d'Italia sarà abbinata a quelle di Lega e Forza Italia. «Tutto il centrodestra - commenta Carolina Varchi, firmataria della proposta - è d'accordo nel rendere la maternità surrogata reato universale: le diverse proposte sono sovrapponibili». L'esame delle proposte inizierà tra oggi e domani. «Siamo di fronte a pratiche illegali e immorali che costituiscono nei fatti un vero e proprio mercato delle nascite, con uno sfruttamento del corpo femminile - dice il leghista Davide Bellomo - Invece, assistiamo a un'evocazione strumentale di falsi diritti». Anche il gruppo parlamentare Noi Moderati ha firmato una proposta di legge che allarga le sanzioni anche a chi si reca all'estero per sfruttare il cosiddetto utero in affitto.
Lo scontro è aperto. «In gioco - dice anche Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione - non c'è solo l'evidenza che tale pratica lede gravemente la dignità umana di tutte le persone coinvolte, a cominciare dai bambini e dalle donne. In gioco c'è molto di più: quale società intendiamo costruire, quale significato diamo all'amare, al desiderio di generare che ognuno ha, al rapporto tra diritti e dover».
Le associazioni lgbt sono sulle barricate. «La politica si comporta sempre allo stesso modo, tutte le volte che ci si trova di fronte a momenti complicati si tira fuori la questione gay che serve come specchietto per le allodole» dice Imma Battaglia, a proposito delle polemiche che si sono scatenate dopo che il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, ha annunciato una legge contro la maternità surrogata e dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti del Governo che si sono detti contrari alle coppie omogenitoriali.
Ma anche a sinistra le sorprese non mancano.
«Sono nettamente contro la maternità surrogata, ma sono d'accordo sulle adozioni per coppie omosessuali e per i single» ha detto il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, precisando che «Elly Schlein ha fatto bene a portare il Pd in quella piazza a Milano» perché «la manifestazione di Milano non era per chiedere la maternità surrogata». E anche la presidente di Azione Mara Carfagna spiega: «Ho presentato una legge contro l'utero in affitto, da punire anche se praticato all'estero, perché in Italia è già vietato. E voterei la proposta di Giorgia Meloni».
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