Maggio sarà il mese delle riaperture. Ma non sarà un «liberi tutti». Anzi. La decisione sulle ripartenze sarà presa probabilmente la prossima settimana dal Consiglio dei ministri, ma per Draghi l'imperativo resta «riaprire ma in sicurezza».
A chi sperava a un anticipo ad aprile, ha risposto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, ricordando che a dettare il calendario saranno solo i dati. Tutto dipenderà dalle indicazioni attese per venerdì sull'andamento dei contagi, tracciate dal monitoraggio settimanale dell'Iss, ma sulle scelte future incideranno anche i numeri della campagna vaccinale. Una delle ipotesi al vaglio del governo è quella di riaprire i ristoranti la sera, privilegiando gli spazi all'aperto e di allungare il coprifuoco fino a mezzanotte. Di fronte al pressing di esercenti e imprenditori, che combattono contro lo spettro di dover chiudere per sempre le saracinesche, i governatori si sono mossi rapidamente preparando una bozza che arriverà già domani sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni. Veneto, Campania, Emilia Romagna, Toscana e Lombardia sono d'accordo con l'iniziare da bar, pizzerie e ristoranti, poi palestre, cinema e teatri. Lo start potrebbe interessare per prime le zone dove il rischio contagio è più basso e maggiori sono le percentuali di somministrazioni di vaccino.
Bar e ristoranti L'indicazione è quella di usare il più possibile gli spazi esterni. Come lo scorso anno si dovrà rispettare il paletto di quattro persone a tavola se non sono tutti conviventi tra loro e l'obbligo di prenotazione. È prevista l'apertura a pranzo, ma non per l'aperitivo, anche se varierà dalla disponibilità di spazi all'aperto. Il menu sarà ancora digitale e sarà possibile visualizzarlo dal proprio Smartphone, mentre il conto si pagherà con carta, bancomat e app. Vietato però alzarsi da tavola senza aver indossato la mascherina.
Cinema, teatri e musei Per i primi due saranno previste entrate e uscite differenziate per gli spettatori, che non dovranno superare quota 200, anche se le richieste giunte al Comitato tecnico scientifico puntano a un ampliamento a 500 della capienza finora consentita all'interno e da 400 a mille all'aperto. Perde invece forza l'ipotesi del tampone obbligatorio per entrare al cinema o al teatro, soluzione che potrebbe invece rimanere nel caso di concerti, maxi eventi e manifestazioni. Nei musei gli ingressi saranno a scaglionati e a tempo.
Palestre e piscine Le linee guida puntano a consentire l'attività con lezioni «one to one». Per le prime, anche in futuro, bisognerà rispettare la distanza di due metri tra una persona e l'altra, mentre lo spazio in piscina sarà di dieci metri quadrati ciascuno, ma dopo l'allenamento non si potrà usufruire di docce e spogliatoi.
Stabilimenti balneari Anche la prossima sarà un'estate a metà. Gli ombrelloni rispetteranno il distanziamento e l'area minima intorno sarà di 10,5 metri quadri, con sdraio e lettini distanti almeno due metri e deroghe solo per i membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante.
Anche le cabine saranno fruibili solo dalla stessa famiglia e le prenotazioni saranno online e anticipate per evitare assembramenti alla cassa, mentre si raccomanda di favorire l'utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali. I percorsi di entrata e uscita negli stabilimenti saranno differenziati e prevedono una segnaletica chiara.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.