Corea e Usa rispondono ai razzi di Kim. Ma di 5 missili uno si schianta al suolo

Esercitazione congiunta dopo la provocazione di Pyongyang. Paura per il vettore di Seul caduto. L'esercito costretto a scusarsi

Corea e Usa rispondono ai razzi di Kim. Ma di 5 missili uno si schianta al suolo

Gli Usa rispondono alla provocazione di Kim Jong-un e lanciano insieme alla Sud Corea quattro missili nel Mar del Giappone, la seconda esercitazione degli alleati in meno di ventiquattr'ore. Mentre al Palazzo di Vetro dell'Onu, Washington ha chiesto e ottenuto la convocazione nella serata italiana di una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza, un giorno dopo il test balistico di Pyongyang. Come hanno annunciato le forze armate di Seul, l'esercito sudcoreano e quello statunitense hanno lanciato quattro Army Tactical Missile System (Atacms) che hanno colpito con precisione bersagli fittizi.

Secondo John Kirby, coordinatore per le comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale americano, il lancio è stato progettato per dimostrare che gli Usa e i loro alleati hanno «le capacità militari a portata di mano per rispondere alle provocazioni del Nord». «Vogliamo vedere la denuclearizzazione della penisola, ma Kim Jong-un non ha mostrato alcuna inclinazione a muoversi in quella direzione, anzi si sta muovendo nella direzione opposta continuando a condurre questi test missilistici che sono violazioni delle risoluzioni delle Nazioni Unite».

La reazione di Washington e Seul è, secondo gli esperti, la più dura ad un test del Nord dal 2017. La Sud Corea ha lanciato anche un missile balistico Hyunmoo-2C, che però si è schiantato al suolo (senza provocare feriti) nelle prime ore di ieri all'interno di una base dell'aeronautica militare alla periferia di Gangneung, nel nord-est del Paese, gettando nel panico i residenti della città costiera già preoccupati per le crescenti tensioni nell'area. La testata è stata trovata a circa un chilometro dal punto di lancio e a soli 700 metri dalla più vicina casa civile, ha affermato un funzionario dello Stato maggiore, e i militari stanno indagando sulla causa dell'incidente. L'esercito di Seul nel frattempo si è scusato per il provocato allarme tra la popolazione: sebbene il missile a corto raggio non sia esploso, infatti, il rumore e il successivo incendio hanno fatto pensare che il Nord avesse lanciato un attacco. Subito dopo il lancio effettuato da Pyongyang martedì, i due alleati avevano riposto con una prima esercitazione congiunta di un bombardamento di precisione: un jet F-15K sudcoreano ha sganciato due bombe Jadam su un poligono di tiro sull'isola disabitata di Jikdo, nel mar Giallo.

A New York, intanto, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si è riunito ieri sera su richiesta degli Usa e degli altri membri occidentali: «Dobbiamo limitare la capacità della Nord Corea di portare avanti i suoi programmi illegali di missili balistici e armi di distruzione di massa», ha affermato l'ambasciatrice americana, Linda Thomas-Greenfield. Sin da subito è parso improbabile che potesse essere adottata alcuna azione significativa visto il potere di veto di Russia e Cina. Negli ultimi anni, anzi, le due potenze hanno chiesto a più riprese che le sanzioni Onu contro la Corea del Nord vengano allentate per scopi umanitari e per indurre il paese a tornare ai colloqui internazionali per la denuclearizzazione.

Il Nord, da parte sua, ha intensificato i test missilistici quest'anno arrivando a 23 lanci da gennaio, e cinque nelle ultime due settimane, l'ultimo dei quali ha però alzato la posta in gioco facendo volare un missile sul Giappone per la prima volta dal 2017.

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