"Mi hanno proposto di essere il candidato del centrodestra, ma mi sembra inopportuno parlare del Quirinale quando è ancora in carica l’attuale presidente della Repubblica", dice Silvio Berlusconi nell’anticipazione del libro di Bruno Vespa "Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando)". Il tema è di strettissima attualità visto che Mattarella è in scadenza di mandato. Il Cavaliere ne parla sottolineando che "peraltro non sarebbe un’elezione facile, perché il centrodestra non avrebbe da solo i voti necessari".
"L'elezione del Presidente della Repubblica - si legge nell'articolo 83 della Costituzione - ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta". È a quest'ultima maggioranza che bisogna fare riferimento qualora mancasse un nome in grado di catalizzare un consenso bipartisan. Il centrodestra, compatto, ha bisogno di altri voti. Da dove potrebbero arrivare? "Ci sono 290 deputati e senatori usciti dai gruppi parlamentari originari - osserva Berlusconi -. In tanti mi sono amici, ma, ripeto, è ancora tutto da vedere".
Il leader di Forza Italia si sofferma anche sull’ipotesi di una donna presidente della Repubblica: "Servirebbe l’immagine di una donna protagonista del mondo politico, sociale, culturale, economico. Ma non mi pare che si sia ancora manifestata".
Nella sua conversazione con l'autore del libro Berlusconi parla anche
del futuro di Mediaset: "Resterà italiana e sotto il controllo di Fininvest ma il futuro paneuropeo del gruppo guarderà innanzi tutto a Spagna e Germania dove già detiene partecipazioni nelle tv commerciali".
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