Così Banca Etruria ha ingannato i risparmiatori

Responsabili dell'istituto decisero di vendere le obbligazioni ai piccoli risparmiatori, sapendo che il prodotto doveva essere destinato solo ad acquirenti "istituzionali"

Così Banca Etruria ha ingannato i risparmiatori

I clienti di Banca Etruria che furono convinti a comprare le obbligazioni subordinate sono stati ingannati. I responsabili dell'istituto di credito decisero di vendere le obbligazioni anche ai piccoli risparmiatori, sapendo che il prodotto doveva essere destinato solo agli acquirenti "istituzionali".

Quanto accertato dall'inchiesta penale, trova ora conferma nell'esito degli arbitrati condotti dall'Anac, l'autorità anticorruzione guidata. Lo riporta il Corriere.

Dall'esame delle pratiche emerge un particolare inquietante: i requisiti di chi comprava sono stati modificati per dimostrare che erano informati e consapevoli dei rischi. "I clienti, soprattutto anziani, sono stati spinti a effettuare il disinvestimento di operazioni a capitale garantito per favorire l’acquisto delle obbligazioni subordinate", si legge in una nota.

Le domande

Come ha spiegato il quotidiano, sono oltre 850 richieste presentate da chi si ritiene truffato dal decreto salvabanche approvato dal governo Renzi per evitare il fallimento. Il provvedimento, varato nel novembre 2015, non ha infatti protetto i risparmiatori che avevano scelto le obbligazioni subordinate.

Fino ad

ora le commissioni arbitrali create da Raffaele Cantone hanno esaminato 588 istanze per un valore di 18 milioni di euro e ne hanno accolte 495 concedendo il via libera all'erogazione di 14 milioni di euro.

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