Covid, tramonta ipotesi Strada commissario: "Non ho ricevuto proposte"

In una lettera aperta Gino Strada fa sapere di non aver ricevuto notizie dal governo. Ecco perché la sua candidatura è tramontata

Covid, tramonta ipotesi Strada commissario: "Non ho ricevuto proposte"

La candidatura di Gino Strada per guidare la struttura commissariale della Sanità in Calabria, dopo l'uscita di scena di Saverio Cotticelli e le perplessità sorte attorno al suo successore Giuseppe Zuccatelli, potrebbe essere già tramontata. Nei giorni scorsi il nome del fondatore di Emergency circolava con una certa insistenza, al punto che Giuseppe Conte in persona aveva alzato la cornetta del telefono per proporgli un ruolo rilevante. Si parlava di un affiancamento a Zuccatelli, scenario più probabile di un'eventuale sostituzione. Insomma, le aspettative erano alte e molti, dalle Sardine al Movimento 5 Stelle, erano pronti a festeggiare.

Ipotesi tramontata

Nel giro di una settimana l'indiscrezione è evaporata come neve al sole. Diverse fonti, all'interno del governo, ritengono la partita già chiusa. Altri, come sottolinea il Corsera, soprattutto tra le fila grilline, ritengono che ci sia ancora una possibilità. Certo è che da Emergency non sono arrivati segnali di vita.

Nel pomeriggio Gino Strada ha diffuso una lettera aperta in cui ha ribadito di non aver notizie dall'esecutivo. "Una settimana fa ho ricevuto la richiesta da parte del governo di impegnarmi in prima persona per l'emergenza sanitaria in Calabria", ha fatto sapere Strada, aggiungendo di aver chiesto chiarimenti sul mandato e sulle modalità di lavoro e "ponendo una condizione fondamentale". Quella di non essere disponibile a fare "il candidato di facciata né a rappresentare una parte politica".

La lettera di Strada

Strada metterebbe a disposizione la sua esperienza "solo se ci fossero la volontà e le premesse per un reale cambiamento". "Ho sentito qualche commentatore dire che dovrei decidere se accettare o meno l'incarico", ha scritto ancora, sottolineando di non trovarsi in questa condizione "perché dopo quei primi colloqui non mi è stata fatta alcuna proposta formale".

"Sia chiaro: non ho nulla da recriminare nei confronti del governo che ha ovviamente facoltà di scegliere il candidato che ritiene più adatto a questo incarico. Non voglio però neanche alimentare l'equivoco di una mia indecisione", ha tenuto a ribadire Strada.

"Da medico, ritengo che in un momento di grave emergenza sanitaria per il nostro Paese, tutti debbano dare una mano e con questo spirito avevo messo a disposizione il lavoro mio e di Emergency che già opera da 15 anni in molte regioni italiane, Calabria inclusa", ha affermato Strada, ringraziando per aver sentito la fiducia e la voglia di fare di tanti cittadini "per il sostegno e per l'apprezzamento che hanno dimostrato per il lavoro mio e di Emergency".

Le ragioni del raffreddamento

La pista che portava dritta a Gino Strada si è congelata a causa di molteplici ragioni. Innanzitutto né il Ministero della Salute né quello delle Finanze sanno niente riguardo il nuovo commissario regionale. La scelta è politica e deve partire dall'accoppiata ministro della Salute-governo. Al momento, tutto continua a tacere.

A quanto pare non c'è l'intenzione di bruciare Zuccatelli per una frase infelice. Come se non bastasse, è difficile che Strada possa accettare un ruolo di affiancamento. Inoltre ci sono altre due ragioni.

La prima: il presidente calabrese Antonino Spirlì, di centrodestra, avrebbe mostrato una certa ostilità nei confronti dell'ipotesi Strada. La seconda: c'è chi fa notare come Strada sia un medico apprezzatissimo ma privo di competenze burocratiche e di carte.

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