È una corsa contro il tempo quella del segretario del Partito democratico Enrico Letta; sulle sue spalle c’è il peso della rincorsa al centrodestra, accreditato da tutti i sondaggisti come vincitore delle prossime elezioni politiche del 25 settembre. L’esponente dei democratici, però, non sembra demordere e le previsioni impietose che vengono diffuse quotidianamente dagli organi di informazioni non lo abbattono. La coalizione avversaria, se si votasse oggi, raggiungerebbe il 57% delle preferenze alla Camera dei deputati e il 58% al Senato, numeri netti che delineano chiaramente qual è l’orientamento degli elettori italiani. Ecco perché Letta sarà costretto a pescare fuori dal recinto del centrosinistra se vorrà avere la speranza di accorciare le distanze con il centrodestra.
Un’impresa titanica che spinge il segretario del Pd a osare come mai ha fatto in passato. L’obiettivo è imbarcare quanta più gente possibile nel listone che dovrà contrapporsi alla coalizione di Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il Corriere della Sera si sofferma sul piano messo in piedi dagli strateghi dei democratici. Il faro è puntato sui più giovani, il popolo che anima i social media, e quindi, dopo la corte serrata alle sardine e agli ex militanti del Movimento 5 Stelle, si tenta di coinvolgere gli internauti con la speranza di racimolare voti utili ad avvicinare il centrodestra. Per fare ciò, si devono scegliere i candidati giusti, capaci di attrarre le nuove generazioni.
Il quotidiano di via Solferino fa un nome: Elly Schlein, la vice del presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Pur essendo già esperta, l’ex esponente di “Possibile” sembra avere presa sui più giovani e, poi, è gradita all’elettorato di Articolo Uno, altra costola del variegato centrosinistra. I dem fanno la corte anche all’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti ma, a quanto pare, quest’ultimo si è già promesso a Luigi Di Maio che lo candiderà nella sua lista. Gli altri nomi sono quelli che girano già da un po’: l’economista Carlo Cottarelli, che resta ancora da convincere, Filippo Andreatta, figlio dell’economista Beniamino, mentore di Letta, e il magistrato-scrittore Gianrico Carofiglio.
Per quanto riguarda le quote rosa si parla di Annamaria Furlan, ex segretaria della Cisl, la quale si è detta disponibile a scendere in campo, e dell’eurodeputata dei Verdi Monica Frassoni. Letta, in ogni caso, ha ricevuto già una serie di no, come quello pronunciato da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant' Egidio. Tra i giovanissimi, quelli che dovrebbero infiammare l’elettorato dei social media, ci sono Marco Sarracino, segretario del Pd di Napoli, e Silvia Roggiani, la coordinatrice dei centomila volontari per la campagna elettorale. Insomma, Letta è pronto a imbarcare proprio tutti pur di portare a casa un voto in più. Il timore è che il Movimento 5 Stelle, che fungerà da terzo polo, possa favorire ancora di più la coalizione di centrodestra.
Al momento, lo schema di gioco che si va delineando nel centrosinistra è più o meno questo: la lista Progressisti e democratici del Pd, con cui correrebbero anche esponenti di Demos e Articolo Uno, come Roberto Speranza. Papabili alleati: la lista Azione-Più Europa, la lista Verdi-Sinistra Italiana e la lista di Tabacci, quel Centro democratico che al Senato ha già accolto la formazione di Di Maio. Tra i candidati forti, oltre ai capi di partito, ci dovrebbero essere le capigruppo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, e due presidenti di Regione: Stefano Bonaccini e Nicola Zingaretti.
Come anticipato da Il Giornale.it, comunque, resta difficile trovare la quadra nel centrosinistra. Troppe le divergenze tra le diverse anime della coalizione e non basta mettersi insieme a prescindere, le esperienze del passato, prima fra tutte quella dei Progressisti nel 1994, insegnano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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