
Da una parte c'è Mario Monti, dall'altra Claudio Borghi. Siedono allo stesso tavolo. Così distanti, eppure così vicini. Sono entrambi stati invitati a partecipare all'incontro organizzato dall'Istituto Leone XIII di Milano, Una serata per l'Europa. Il tema non può che trovarli su poli diametralmente opposti. E così, come racconta il Corriere della Sera, tra i due volano coltelli praticamente su tutto. Dall'austerity alla moneta unica, non c'è un solo argomenta che possa accomunarli.
Il primo ad affondare il colpo è Borghi. Che, nel suo intervento, passa in rassegna il "golpe bianco" del 2011 e il conseguente governo dato in mano a Monti dall'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano. "Quando Monti ha preso il potere - denuncia il presidente leghista della commissione Bilancio della Camera - ha distrutto la domanda interna, con dodici trimestri consecutivi di recessione". Secondo il leghista, una Unione europea fondata sull'austerity non porterà mai a buoni risultati. "Dopo i sacrifici non ci sarà ricompensa", sottolinea proponendo come alternativa lo "schema giapponese" che punti ad avere "una banca centrale che finanzia interventi pubblici". "Un modello - sottolinea - che in Europa non porta rischi inflazionistici".
Monti non gradisce le posizioni di Borghi. E non fa nulla per tenerlo nascosto.
Così, dopo aver elencato le pubblicazione contro la moneta unica, scritte da Borghi prima di approdare nella maggioranza di governo, lo accusa di mandare in rovina il Paese. "Le scelte del popolo italiano di mandare in posizione di governo persone con questi curricula - è l'accusa dell'ex premier - è costato molto in termini di spread".
A molti basterebbe poco, sarebbe sufficiente una pace duratura o quanto meno un armistizio stabile con il proprio cervello.
Non bisogna essere dei Professori di Università, sono capaci tutti.Invece di fare incentivi per la crescita, questi professoroni, fanno l'austerità, lo capirebbe anche un bambino.
Se la Grecia non fosse stata nella UE, avrebbe avuto un percorso analogo, forse più catastrofico, quindi non si può dire che sia stata "distrutta" dalla UE. Allo stesso tempo, la UE non ha fatto più di tanto per aiutarla, quindi non si può dire nemmeno che sia stata "salvata".
Il punto è che la spesa pubblica ed il debito della Grecia erano fuori controllo già da tempo, e prima o poi sarebbe esploso il bubbone. La UE, per evitare l'effetto contagio e visto soprattutto che il pil greco è ridicolo, avrebbe potuto intervenire con finanziamenti anche a fondo perduto, ma era una questione di convenienza economica, non era dovuto e non l'ha fatto.
L'Italia, per gli smemorati, entrò in recessione tecnica già nel terzo trimestre del 2011, quando di Monti ancora non si parlava.
Comunque, se vuole rivivere l'ebbrezza della congiuntura che portò al governo Monti, non le resta che essere paziente, perchè piano piano con Salvini e Di Maio ci stiamo arrivando. Lo spread è già a 300, c'è la recessione, la produzione industriale crollata di 5 punti, l'aumento della disoccupazione ed i primi segnali di stretta del credito.
Stavolta, dubito che Salvini e Di Maio si faranno da parte, per cui vedremo loro come usciranno dalla stessa identica situazione.
A molti basterebbe poco, sarebbe sufficiente una pace duratura o quanto meno un armistizio stabile con il proprio cervello.