Mentre a Quarto nemmeno Beppe Grillo difende più il sindaco Rosa Capuozzo, che "deve dimettersi", a scendere in campo è ora Dario Fo che non ha mai negato il suo supporto ai Cinque stelle.
"Poche volte in vita mia ho visto utilizzare i linciaggi politici in un modo così spudorato", ha detto il premio Nobel a Repubblica, "Al massimo mi viene in mente quando Matteo Renzi fece dimettere Ignazio Marino. Ormai i mezzi sono quelli". Per Fo sembra quasi che il mondo ce l'abbia col M5S: "Siamo in un periodo in cui non dico che fanno paura, ma di sicuro preoccupano e molto. I consensi aumentano, anche la stampa internazionale comincia ad interessarsene. Quindi eccoci qui, con il Pd che monta il caso", sostiene il guitto, "A chiunque appare evidente che c'è in corso una campagna contro il M5S. Ma come può fare il Pd a ergersi a moralizzatore con tutti gli scandali in cui è coinvolto e dappertutto? Ma stiamo scherzando? Qui non è la pagliuzza e la trave, qui c'è l'ira di dio nell'occhio...".
Anche il cambio di strategia di Grillo sarebbe in linea con il M5S: "La mia esperienza mi dice che di solito le scelte dei vertici sono ben ponderate", spiega Fo, "È fondamentale che il M5S non si faccia trovare in
castagna, non può prestare il fianco. Il sistema sta utilizzando tutte le armi che ha a disposizione per contrastare l'avanzata del Movimento. Che non può permettersi di restare in balia anche di un semplice dubbio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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