Se fosse una gara di coerenza attorno al Ddl Zan, ci sarebbe uno sconfitto: in queste ore è spuntato un commento social di una candidata del Partito Democratico a Civitavecchia. Stupisce il contenuto: "Con Scalfarotto voglio essere politicamente scorretta - si legge - a frocione di m". Non esattamente il linguaggio ed il contenuto che ci si aspetterebbero da chi milita in quella formazione politica.
Lo stesso partito che combatte da mesi affinché il Ddl Zan venga approvato in breve tempo e "così com'è" , come ripetono dalle parti del Pd a mo' di mantra. La bagarre è tutta interna al centrosinistra: Italia Viva di Matteo Renzi è convinta che senza modifiche quel disegno di legge non possa passare. Il punto è più numerico che contenutistico. Se non altro perché al Senato sembra non esistere una maggioranza in materia. I renziani ne fanno soprattutto una questione d'opportunità politica. Ma il Pd non concorda con la rivisitazione di Scalfarotto. E a quanto pare dalle parti del Nazareno non si risparmiano troppo nel farlo notare.
Il segretario Enrico Letta non è disposto a scendere a patti. E ora lo scenario parlamentare appare complesso, con il tempo scandito fino al 13 luglio, giorno del voto in Senato. Il clima è infuocato. É in questo contesto che è apparso, come un fulmine in un cielo già compromesso, il commento social di Rosamaria Sorge, che l' exonorevole Marietta Tidei d'Iv definisce "candidata del Pd a Civitavecchia". La Tidei, che ha riportato il tutto tanto sul suo profilo Facebook quanto su quello Twitter, è un'ex parlamentare, oltre a ricoprire l'incarico di presidente della commissione Attività Produttive in Regione Lazio. "Mentre fioccano le accuse contro Renzi, paragonato ad Orban, e in tanti dispensano lezioni su identità di genere e tutela dei diritti civili - ha fatto presente la deputata renziana -, nella mia città una dirigente del pd ci regala queste perle. Sipario". Il tutto a condire lo screen di un commento social che non lascia spazio a troppe interpretazioni.
L'esponente del Pd, dal canto suo, si difende. E sul suo di profilo Facebook appare quella che assomiglia ad una spiegazione, più che a delle scuse. Rosamaria Sorge, infatti, scrive tra l'altro "...che una mia battuta ironica, riportata fuori dal contesto abbia scatenato un putiferio in città; vengo sollecitata dai miei stessi compagni a chiedere scusa. Ma l’ironia dove l’avete relegata? Il politicamente scorretto osannato ultimamente dalle destre porta a potere scrivere frasi come la mia" Insomma, pure questa volta c'entrano "le destre". Però del perdono richiesto dagli stessi "compagni" - quello che la Sorge dovrebbe domandare al sottosegretario Scalfarotto - , almeno mentre scriviamo, non vi è traccia. Può risultare curioso come la piddina affronti il tema della 'ironia", magari in relazione a quello della "omofobia", che è poi, in via indiretta, uno dei grandi punti sollevati dai contrari al Ddl Zan. Appunto perché limiterebbe la libertà d'espressione. Comunque sia, volano stracci nel centrosinistra, a poche ore dalla notizia del mancato accordo sul testo.
Nel corso delle prossime ore - immaginiamo - si comprenderanno meglio i margini di quello che potrebbe accadere in Senato tra una settimana. La sensazione è che il Partito Democratico non sia disposto a mollare di un centimetro sulla posizione assunta.
Il che però - dicono i renziani - comprometterebbe la stessa approvazione del Ddl Zan. Mentre di questo si parla ai livelli apicali della politica, qualche esponente territoriale fornisce prova di un cortocircuito niente male, così come abbiamo raccontato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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