Roma - «Ncd come il Grande fratello. Nominata da Alfano sono dovuta uscire dalla casa per le mie idee». Su Twitter Nunzia De Girolamo ironizza sulle modalità della sua «defenestrazione» da capogruppo di Ncd e il passaggio di testimone con Maurizio Lupi.
L'attenzione si concentra soprattutto sulle anomalie della sua rimozione. «Mi hanno sfiduciato senza votare poiché non è gradita la mia linea alternativa a Renzi e per un centrodestra unito», scrive ringraziando per la solidarietà la deputata di Forza Italia, Elvira Savino convinta che la sua, più che una sostituzione, sia stata «un'epurazione». L'ormai ex capogruppo sfoga tutta la sua delusione dialogando con chi, su Twitter, le esprime solidarietà. «Speriamo solo di poter ricostruire, tutti insieme, un'alternativa a Renzi», risponde ad Alessandra Gallone, assessore di Forza Italia a Bergamo. Mentre all'account «Ncd Roma», che parla di «progetto fallito» riferendosi alla nuova formazione centrista, De Girolamo sottolinea: «Per questo ho chiesto di cambiare linea, ma avete visto le reazioni...». Anche Maurizio Gasparri detta il suo elogio: «Non si piega a Matteo Renzi. Perde l'incarico ma altri perdono di più: la dignità». E l'ex Ncd, Antonio Caridi scrive: «De Girolamo epurata dalla coppia Alfano-Renzi, senza alcuna votazione democratica, solo perché non conforme ai diktat del presidente del Consiglio. Ncd ormai una costola del Pd».
Il disappunto, l'amarezza e la delusione non sono legate soltanto all'impossibilità di incarnare all'interno di Ncd una linea meno schiacciata sul governo Renzi e più incline alla ricostituzione del centrodestra, ma anche al modo in cui si è proceduto al cambio di capogruppo. Perché se Angelino Alfano fa sapere che Maurizio Lupi è stato eletto «per acclamazione e con piena condivisione della linea politica da parte dell'assemblea dei deputati», in realtà non c'è stata nessuna elezione o votazione bensì solo una comunicazione della decisione a una platea all'interno della quale non sono mancati interventi critici o polemici. Tra questi quello di Fabrizio Cicchitto che ha sottolineato la sostanziale irrilevanza e l'incapacità degli esponenti di governo di incidere, a partire dalle questioni di politica economica.
Nunzia De Girolamo per il momento resta in Ncd. Non prenderà decisioni a caldo, ma valuterà il da farsi dopo le Regionali. Non c'è dubbio, però, che i suoi moniti trovino ascolto e corrispondenza soprattutto lontano dalle poltrone di Montecitorio e Palazzo Madama e vengano apprezzati dalla dirigenza locale preoccupata per la trasformazione di Ncd in una formazione di centrosinistra. La profezia espressa dalla De Girolamo durante la riunione è forte: «Questo è un lento suicidio, così fra qualche mese spariremo». «Non mi sono dimessa, ha deciso Alfano. Vengo sostituita perché continuo a dire che il centrodestra non può stare con Renzi e che si costruisce il centrodestra anche con Berlusconi».
Il partito è ancora alle prese con una serrata discussione interna e spera sempre in un ministero delle Regioni arricchito almeno dal portafoglio dei Por (i piani di investimento le regioni). Non è chiaro, però, se Renzi concederà il suo via libera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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