De Luca fa propaganda a spese dei campani: 2,5 milioni per i manifesti contro la Meloni

Il governatore tappezza la regione di cartelloni elettorali contro la premier con fiumi di denaro pubblico. Ira Lega

De Luca fa propaganda a spese dei campani: 2,5 milioni per i manifesti contro la Meloni
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«Italia spaccata, sud tradito». «Il governo Meloni chiude i pronto soccorso». E poi un lungo elenco di slogan per rivendicare i risultati dalla giunta regionale Pd negli ultimi 9 anni. Dai trasporti all'ambiente. Nel 2024 la Campania è stata tappezzata di giganteschi manifesti 6 per 3; una massiccia campagna di propaganda a favore del governatore Vincenzo De Luca. Ovviamente, a spese della Regione. E dunque, a carico dei cittadini. Il Giornale è in grado di svelare il costo sostenuto dalla Regione Campania per finanziare i famosi 6 per 3 contro il governo: 2,5 milioni di euro per tre mesi. Da luglio a settembre, la Regione, guidata dallo sceriffo salernitano, ha sborsato 2,5 milioni di euro per pagare i manifesti. Una cifra pazzesca che, paragonata alla spesa della Lombardia, nello stesso periodo, 312mila euro circa per i manifesti, rischia di diventare un colossale esempio di spreco di risorse pubbliche. Il dato su quanto spende mediatamente la Campania per i manifesti è ricavabile dal Siope, ossia il sistema di monitoraggio del ministero dell'Economia sulle spese degli enti pubblici. Sono numeri che gli stessi uffici della Regione Campania comunicano trimestralmente. De Luca spende mediamente 800mila euro al mese per finanziare la sua propaganda. Propaganda che nella primavera scorso ha raggiunto il livello di scontro con l'esecutivo Meloni altissimo. Iniziata con famosa marcia su Roma per rivendicare i fondi del Pnrr. Quella della comunicazione è però un'ossessione per De Luca. Nello stesso trimestre, da luglio a settembre, la Campania ha speso per convegni e manifestazioni pubbliche oltre mezzo milione di euro. Per l'identica attività la Lombardia del leghista Attilio Fontana poco più di 50mila euro. Quasi 450mila euro di differenza. L'enorme impiego di fondi pubblici per le attività di comunicazione fa scattare la spia al Nazareno: De Luca non scherza e sta preparando la campagna elettorale per il terzo mandato. Manca meno di un anno alla fine del secondo mandato e lo sceriffo già posiziona i cannoni ai posti di combattimento. Parallelamente inizierà la battaglia in Aula in Consiglio regionale per trovare un cavillo che gli consenta di ri presentarsi agli elettori per il tris. Sulle spese pazze del governatore i dem locali non commentano. Dribblano.

Dall'opposizione è duro il commento della Lega: «Il Sud potrà salvarsi soltanto con l'applicazione dell'autonomia differenziata che ridurrà gli sprechi e aumenterà i servizi. Occorre però una classe dirigente diversa, che abbia il coraggio di competere con le regioni più performanti conscia che il Mezzogiorno ha le carte in regola per gareggiare e vincere» attacca Luigi Barone, responsabile nazionale Coesione e Pnrr del partito di Matteo Salvini.

Mentre il capogruppo Lega in Regione Campania Severino Nappi chiama in causa il Pd: «Dica se è d'accordo sull'ennesima campagna elettorale a spese dei campani; I dem dicano chiaramente se sono d'accordo rispetto a questa iniziativa che sotto la maschera della comunicazione (pseudo) istituzionale mostra la reale faccia del partito: al di là delle chiacchiere, il Pd è sempre stato complice dell'Amministrazione che ha portato alla deriva la nostra regione». De Luca incassa, mostra i muscoli e si prepara alla nuova ondata di manifesti blu.

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