De Magistris arruola le spie: querela per chi sparla di Napoli

Il sindaco s'inventa uno sportello del Comune per denunciare le offese alla città: "Opere coi risarcimenti"

De Magistris arruola le spie: querela per chi sparla di Napoli

Avrebbe avuto vita difficile pure la buonanima di Pino Daniele a cantare che «Napule è 'na carta sporca e nisciuno se ne importa». Qualche estimatore di Giggino avrebbe potuto segnalarlo per diffamazione allo sportello «Difendi la città». L'ultima trovata del sindaco de Magistris è a metà strada tra la censura e la Pravda, un misto tra la Stasi e il Kgb con un pizzico di Gestapo: un portale per raccogliere segnalazioni e commenti offensivi su Napoli e i napoletani su cui impegnare l'ufficio stampa con richieste di rettifiche e chiarimenti, e l'Avvocatura comunale con denunce e querele. Insomma, da oggi occhio a fare una battuta o esprimere un giudizio che possa turbare i guardiani della rivoluzione arancione se non volete ritrovarvi i carabinieri che fanno toc toc alla porta.

Una cosa mai vista. Che il sito municipale prova ad addolcire con la giustificazione di tutelare la «reputazione della città di Napoli e del popolo partenopeo». Popolo?

Le procedure sono semplici: basterà compilare un form con i propri dati, le informazioni sulla offesa e aggiungere le «prove» (screenshot della pagina web o del profilo social, foto del giornale, immaginiamo anche intercettazioni e registrazioni) e premere clic. Poi la giustizia farà il suo corso.

La fascia tricolore ha messo però subito in chiaro che «la nostra non è affatto una insofferenza alle critiche delle quali abbiamo bisogno» né che l'obiettivo è «quello di fare un mezzo di comunicazione alternativo o propaganda». Infatti, «deMa» ha già deciso che querelerà il collega di Cantù che, nelle scorse settimane, si era lasciato andare a commenti poco commendevoli su Partenope salvo poi fare un giro in città e chiedere scusa. Non che Giggino, pur essendo un ex pubblico ministero e quindi un uomo esperto di leggi e procedure, abbia dimostrato particolare abilità con le segnalazioni all'autorità giudiziaria. Ha querelato il conduttore Massimo Giletti per un servizio sui rifiuti a Napoli andato in onda all'Arena, qualche tempo fa: il giudice ha letto l'esposto e l'ha archiviato. Napoli non è Stoccolma, e se ci sono i cassonetti che traboccano di sacchetti neri, ricordarlo non è offendere l'amministrazione. Ha querelato pure l'Espresso per un servizio sull'acqua contaminata chiedendo addirittura un miliardo di euro di risarcimento. Pure in questo caso, la querela è passata a miglior vita (giudiziaria). Alla fine, Giggino si è accontentato di una paginetta risarcitoria di intervista sul settimanale.

E se il sindaco vincesse per miracolo una querela? Spiegano da Palazzo San Giacomo che la richiesta di risarcimento danni verrà destinata a migliorare l'arredo, il decoro, la qualità dei servizi. Capirai. «Vuole essere una contro narrazione costante - spiega Flavia Sorrentino, delegata del sindaco per l'autonomia della città - saranno affisse delle locandine anche in collaborazione con l'Anm. Noi vogliamo difendere e tutelare il diritto della città ad essere rispettata». Ci sarebbe da chiederle che valore abbiano queste locandine sui bus visto che il trasporto pubblico locale è in ginocchio e i pullman quasi non passano più.

Un'ultima nota di colore: lo sportello si chiama come una strofa dell'inno degli hooligans azzurri («Un giorno all'improvviso») fedeli all'idea neoborbonica di un nuovo regno delle Due Sicilie. Lo stesso humus culturale in cui si muovono Giggino e i suoi.

Una parte dei quali ha partecipato anche alla devastazione del quartiere di Fuorigrotta, in occasione della visita di Matteo Salvini nel marzo scorso. Chissà se i difensori della città inizieranno a querelarsi tra di loro, a questo punto.

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