Decreto Bollette, aumentano gli aiuti destinati alle famiglie

Tetto delle risorse fissato dal Mef a 3 miliardi, verso un bonus dal forte impatto ma di durata limitata

Decreto Bollette, aumentano gli aiuti destinati alle famiglie
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Nuova riunione tecnica ieri a Palazzo Chigi per definire meglio il perimetro delle misure che saranno inserite nel decreto Bollette che dovrebbe essere esaminato nel Consiglio dei ministri di domani. Alla riunione, secondo quanto si apprende, hanno partecipato il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, il titolare dell'Ambiente Gilberto Pichetto e il ministro degli Affari Ue Tommaso Foti, oltre a tecnici dei dicasteri e della Ragioneria, seguiti a distanza dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, in questi giorni a Cape Town per il G20. Il Tesoro ha di recente ribadito che le risorse disponibili non possono eccedere la soglia dei 3 miliardi di euro nonostante le pressioni della maggioranza. Si tratta, dunque, di rimodulare gli interventi, inizialmente divisi a metà tra famiglie e imprese. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, definendo «insoddisfacente» la prima bozza ha di fatto chiesto che lo sforzo maggiore sia a favore delle famiglie, stanziando sul piatto più degli 1,3-1,5 miliardi previsti inizialmente. Secondo alcune fonti parlamentari, si potrebbe arrivare a uno sforzo di circa 2 miliardi che però lascerebbe alle imprese circa 900 milioni/un miliardo.

Le opzioni allo studio sono sostanzialmente due. La prima è mantenere l'impostazione iniziale allargando per sei mesi la platea dei beneficiari del bonus sociale, attualmente destinato alle famiglie con massimo 3 figli a carico e Isee fino a 9.530 euro. L'idea iniziale era di alzare il tetto a 15mila euro, come fatto già nel 2023, ma si potrebbe arrivare a 20mila, andando così a coinvolgere circa 7 milioni di famiglie. La seconda strada, che è quella più probabile, è concentrare il più possibile le risorse nel breve periodo (limitare l'orizzonte degli aiuti ad un solo trimestre) e rendere le misure più efficaci per affrontare l'emergenza. Parallelamente, secondo quanto si apprende, si lavora anche su iniziative di medio-lungo periodo per efficientare il sistema nel suo complesso.

Per le imprese resterebbero sostanzialmente 600 milioni del fondo che copre i costi degli Ets (le tasse sulle emissioni di anidride carbonica). Per le aziende energivore non resterebbero grandi risorse e questo aprirebbe naturalmente un fronte con il mondo dell'imprenditoria.

Tra le altre misure che potrebbero essere inserite nel decreto anche il finanziamento del contratto del trasporto pubblico locale. Il dibattito sulle modalità per allungare la durata delle concessioni idroelettriche, invece, è ancora in corso.

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