Il delfino di Pannella paladino del fine vita

Rieccolo. Non soffre ma s'offre al centrosinistra, tutte le opposizioni, per ottenere il seggio al Senato che è stato di Silvio Berlusconi

Il delfino di Pannella paladino del fine vita
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Rieccolo. Non soffre ma s'offre al centrosinistra, tutte le opposizioni, per ottenere il seggio al Senato che è stato di Silvio Berlusconi. In attesa che i progressisti si spacchino anche sulla sua candidatura, per il momento, quella di Monza, è una sfida a due: Marco Cappato contro Adriano Galliani. Marco, l'ossimoro vivente del Radicale ortodosso, ideologico fino all'autodenuncia, annuncia la sua corsa su Twitter. Come se fosse un banchetto virtuale per l'eutanasia legale, battaglia che ormai è diventata l'unico tratto distintivo di Cappato. Il pannelliano laureato in Bocconi chiama alla mobilitazione dal basso: «Chi vuole dare una mano mi contatti. Grazie!» Il programma consta sostanzialmente di due punti: allungare la vita al pianeta con l'ecologismo e accorciare la vita delle persone che soffrono con l'eutanasia.

Impossibile tracciare un profilo di Cappato senza parlare dei suoi viaggi in Svizzera per aiutare alcuni malati a usufruire della possibilità del suicidio assistito, vietato in Italia. Da Piergiorgio Welby a DJ Fabo. L'allievo di Marco Pannella, negli anni, ha collezionato autodenunce e conseguenti processi per i reati di aiuto e istigazione al suicidio. Dopo il rituale can can mediatico, ogni sua disobbedienza civile è finita con un'assoluzione. Nel 2017, a una giornalista di Repubblica che gli faceva notare il «tratto esibizionista» della sua azione politica, rispondeva senza scomporsi: «È l'abc radicale: non c'è nonviolenza, e non c'è conoscenza, senza pubblicità». E infatti il suo idolo è un altro Marco radicale, sicuramente più famoso. Quel Pannella conosciuto da ragazzo a Monza, mentre il giovane Cappato legava il motorino a un palo. Il personale e il politico. E che politico, il fondatore del Partito Radicale, del quale il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni pretende di essere l'erede più genuino. Meno contaminato dei più istituzionali esponenti di +Europa. E infatti, nel 2019, Cappato ha litigato anche con loro. La colpa è stata dei pullman pieni di iscritti che sarebbero arrivati al congresso per sostenere lo sfidante Benedetto Della Vedova, appoggiato dal democristiano Bruno Tabacci.

Cappato si presenta come il Radicale di piazza e disobbedienza più che di Palazzo. Non a caso il politico brianzolo presiede il movimento «paneuropeo» Eumans.

Un gruppo che «si propone di realizzare obiettivi politici seguendo la strada, invece che della rappresentanza elettorale, della partecipazione civica». Peccato che lo stesso Cappato sia stato consigliere comunale a Milano, eurodeputato e deputato. E ora la corsa al Senato. Anche le battaglie più radicali hanno bisogno del Palazzo.

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