Deliri da 25 Aprile, contestato anche Bucci

Sindaco liberale, sempre presente alle cerimonie, ma provano a cacciarlo

Deliri da 25 Aprile, contestato anche Bucci

Un sindaco liberale, del tutto insospettabile di nostalgie, eppure attaccato in una cerimonia in vista del 25 aprile. «Bucci, vergognati, qui non ci devi stare» e via di questo passo.

Si inserisce di diritto fra le contestazioni più pazze d'Italia quella che ieri ha preso a bersaglio Marco Bucci (nella foto) primo cittadino di Genova, che nel suo «dna» politico, e nel suo curriculum professionale, non ha la minima attinenza personale con la storia del post-fascismo o dell'estremismo.

Solida estrazione liberal-democratica, carriera da manager dell'industria farmaceutica, esperienze all'estero, Bucci è stato eletto nel 2017 con un profilo civico, e da allora non è mai mancato alle cerimonie del 25 aprile. Non solo. Ha partecipato convintamente, e direttamente, senza delegare, alle riunioni del comitato permanente della Resistenza. Una figura cristallina, insomma. Eppure, qualcuno ha provato a scacciarlo e a schiacciarlo sul solito stereotipo di una destra impresentabile. «Bucci: i teppisti non ti stanno ad ascoltare». Questo lo striscione che ieri mattina, nello stabilimento Ansaldo Energia, un gruppo di operai ha mostrato al sindaco durante la tradizionale cerimonia di commemorazione del 25 aprile nel capoluogo ligure.

«Ansaldo non ti vuole», «vergognati - hanno urlato - qui non ci devi stare», hanno gridato più volte i lavoratori componenti di questo drappello di contestatori, accompagnando la loro protesta con fischi e richieste di scuse da parte del primo cittadino.

La assurda contestazione di ieri è proseguita per tutta la cerimonia a cui, tra gli altri, hanno partecipato l'Anpi e i segretari genovesi e liguri di Cgil, Cisl e Uil.

I contestatori hanno chiesto le scuse di Bucci per un episodio che risale ad alcuni mesi fa, in particolare a ottobre, quando i lavoratori della Ansaldo arrivarono a occupare anche l'aeroporto, mettendo in seria difficoltà la città. Le proteste si inserivano in una vertenza aperta per chiedere la ricapitalizzazione di Ansaldo. Durante i mesi delle proteste, i manifestanti arrivarono appunto al blocco delle strade e dell'aeroporto.

Pensando a tutti i genovesi, il sindaco aveva criticato queste modalità scelte dai manifestanti, che non gliel'hanno perdonata. A questo pretesto, se ne è aggiunto un altro, se possibile ancor più capzioso. Qualcuno ha accusato Bucci di voler mettere in ombra il 25 aprile celebrando la «Festa della Bandiera il 23 aprile (giorno di San Giorgio). La ricorrenza fra l'altro è stata istituita all'unanimità 5 anni fa in onore del santo al quale è legata la croce rossa in campo bianco che rappresenta la città.

«Cosa c'entra il 25 aprile? - ha risposto - San Giorgio è il 23 aprile...Fate una domanda alla Chiesa di spostarlo in un'altra giornata. Io sono disponibile anche a Ferragosto. Io sarò alle feste sia il 23 sia il 25 per tutta la giornata. Come sempre».

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