Chi segue chi? È il mantra di Twitter, il social media che più di altri è diventato uno spazio di confronto tra idee politiche diverse. Più spesso di scontro, in realtà. Come avviene da tempo sui temi relativi a finanza ed economia. Infatti, in Italia c'è una folta comunità di economisti sovranisti che usano i 280 caratteri consentiti per sganciare contro le politiche di austerità dell'Unione Europea e i suoi protagonisti. Tra loro ci sono il leghista Claudio Borghi e Antonio Rinaldi. Il primo, presidente della Commissione Bilancio della Camera, è stato protagonista di un botta e risposta con il commissario europeo agli Affari economici, il famigerato Pierre Moscovici.
Noto per le sue sparate contro l'Italia, soprattutto dopo il passaggio di consegne dal centro-sinistra al governo gialloverde. Come racconta Repubblica, Borghi ha cinguettato il seguente messaggio: "Ho parlato con Moscovici, ha detto che mi segue su Twitter". Peccato che sia stato lo stesso politico francese a smentirlo poche ore dopo: "Non sono un suo follower, ho solo ripreso una sua dichiarazione su Twitter con cui sono in disaccordo: 'Cambiare l'Europa o andarsene': bisogna rimanere per riformarla sul serio".
Invece a me... Medaglia alvalore che porto con orgoglio! pic.twitter.com/rAZS03cR1Z
— Antonio M. Rinaldi (@Rinaldi_euro) 19 febbraio 2019
Nella conversazione si è inserito il noto economista sovranista Antonio Rinaldi, il cui motto è: "La differenza fra Sovranità e globalismo? I primi vogliono gestirla in casa i secondi farcela cedere in franchising. Riprendiamoci le chiavi di casa". Slogan che a Moscovici, evidentemente, proprio non piace. E infatti, come racconta lo stesso Rinaldi, se Moscovici non segue Borghi in compenso "io sono stato bloccato: medaglia al valore che porto con orgoglio", il commento di Rinaldi seguito da tre "bandierine" dell'Italia.
Per quei pochi che non lo ricordassero, Moscovici è quello che durante l'estenuante trattativa Italia-Unione Europea sull'ultima legge di bilancio ha puntato il
dito contro il governo Conte per il 2,4 per cento di deficit/Pil ritenuto in contrasto con le leggi di bilancio comunitarie. Peccato che la sua Francia abbia sforato il vincolo del 3 per cento per 10 anni di fila. Un altro che predica bene... e razzola male.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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