La deputata che si ispira a Colombo: ecco come

L'onorevole Fucsia Nissoli in Fitzgerald ha speso buona parte della sua vita per gli italiani all'estero. Il tutto nel nome di Cristoforo Colombo

 La deputata che si ispira a Colombo: ecco come

Racconta di avere in rubrica sedicimila numeri di telefono d'italiani residenti all'estero. Si è ripromessa di chiamarne almeno venti al giorno, tranne il fine settimana. Perché il sabato e la domenica alza il tiro, telefonando a trenta di quei numeri. Al giorno, s'intende. L'onorevole Fucsia Nissoli ha fatto della tutela degli italiani, soprattutto di quelli che però in Italia non abitano, la battaglia di una vita.

Da sposata ha aggiunto il cognome Fitzgerald. La parlamentare di Forza Italia ci tiene a sottolineare che, essendo eletta nella Circoscrizione estero, ha un rapporto diretto con gli elettori. Come a dire di doversi misurare con uno degli ultimi banchi di prova rimasti. Soprattutto perché, com'è noto, il sistema elettorale delle circoscrizioni nazionali ha fatto perdere un po'il contatto con le preferenze. E forse per ribadire che i parlamentari eletti all'estero sono tutto fuorché alieni catapultati alla Camera o al Senato. Non che gli altri non lavorino o non si adoperino per il territorio, ci mancherebbe. Ma il rapporto in questo caso può essere più diretto.

Mentre si racconta a ilGiornale.it, la deputata di Forza Italia sta per prendere un volo che da Houston conduce a Roma: è la tratta settimanale. La Nissoli non prende mai appuntamenti se c'è aula: per questo siamo costretti pure noi al telefono. Le origini sono sicule e lombarde, ma gli Stati Uniti hanno fatto capolino ben trentadue anni fa. Gli Usa le hanno regalato molto, tra cui una visione complessiva: quella "volta al futuro ed al Paese che vorrei". Si tratta della "medesima visione che mi ha permesso di crescere tre splendidi figli, di occuparmi della famiglia, dedicando anche molto tempo al volontariato".

Il sogno americano, in buona sostanza, come scuola di vita sì, ma pure di politica. Parlando, spunta subito il tema della famiglia, a cui la parlamentare sembra tenere più di ogni altra cosa. La domanda verterebbe sulle "passioni personali" ma, dopo aver sottolineato l'estrema necessità del "conoscere le persone", la deputata rimarca ancora quanto sia fondamentale, per lei, il sostegno dei suoi cari:"Le relazioni sociali. Conoscere le persone, e per loro tramite le diverse realtà con cui mi confronto e che mi arricchiscono. È successo lo stesso con la mia famiglia che, oggi, mi ripaga del tempo che le ho dedicato, appoggiandomi in ogni mia attività parlamentare". Si vede che la famiglia, per l'esponente di Fi, significa molto anche sul piano politico.

Tutto è iniziato con il volontariato. Quella è stata la molla che ha consentito alla deputata italo-americana di conoscere le necessità quotidiane degli italiani che non dimorano in patria. Insomma, il passaggio naturale che ha condotto ad un impegno attivo. Quello che per la Nissoli - come afferma - vuol dire "occuparsi della gente, delle loro necessità, spesso primarie, senza aspettarsi nulla in cambio". Le battaglie portate avanti in questi anni sono tante. Tutte, per lo più, guardano a diritti basilari.

Come nel caso del "il riconoscimento, a pieno titolo, di tutti gli italiani all'estero come parte integrante del nostro Paese". Per la forzista è una questione che rappresenta qualcosa di più di una semplice legittimazione giuridico-formale. Attenzione però perché l'elenco è lungo: l'esponente di Fi ha combattuto e combatte pure per il "miglioramento dei servizi consolari, salvaguardando i diritti dei connazionali all’estero sul piano fiscale", su "quello dell’assistenza sanitaria", oltre al "riottenimento della cittadinanza per chi l'ha persa a causa di un espatrio talvolta "forzato". Quest'ultima è una fattispecie di cui l'onorevole si occupa dal 2013.

Poi certo: la lingua e la cultura italiana. Chi vive lontano dal suo paese d'origine forse apprezza quegli elementi in misura maggiore: "Nella scorsa legislatura - annota con forza - , con un emendamento alla cosiddetta legge sulla "buona scuola", sono riuscita a far aggiornare la ormai vetusta legge 153 del 1971, andando a delineare un sistema sinergico e sistemico della promozione linguistica italiana all’estero". Proseguiamo con "un progetto di legge per garantire pari diritti alle associazioni operanti per le comunità italiane all’estero, nel rispetto del fondamentale diritto di uguaglianza stabilito dall’art. 3 della Costituzione". Il raggio d'azione dell'onorevole è ormai chiaro. E verte tutto su chi non vuole rinunciare alla sua italianità.

Venendo all'attualità di questi giorni, la deputata di Forza Italia ci racconta come le ultime scelte del presidente Jode Biden sul Travel Ban abbiano creato più di un problema. Ci vengono raccontati una serie di casi concreti che riguardano persone impossibilitate a fare ritorno negli States. La Nissoli sta cercando di far capire al ministro Luigi Di Maio quanto sia fondamentale intervenire, e peraltro subito. Ma anche l'amministrazione Usa dovrebbe fare la sua parte.

"Mi creda (qui usa un po'di enfasi), vivo in prima persona le loro storie e la loro frustrazione - quelle delle persone che non possono mettersi su un aereo per gli Stati Uniti - e percepisco i forti disagi che stanno vivendo, comprendo la loro rabbia". E ancora, insiste: "Ci sono persone - aggiunge - che non riescono a tornare negli Stati Uniti da oltre un anno, altri bloccati in Italia con i figli che non potranno tornare a scuola … insomma situazioni surreali. Da parlamentare italiana posso solo sensibilizzare l’amministrazione americana a rimuovere questo divieto che colpisce i nostri connazionali". Passiamo ai riferimenti. Una lista ristretta ad un'icona.

Se c'è un nome che ripecorre la parabola politica dell'onorevole Nissoli, infatti, questo è quello di Cristoforo Colombo.

Un po' per il Columbus Day, che ancora oggi ricorda agli italian in America quanto sia stata decisiva la loro patria per la costruzione del sogno di cui sopra, e un po' per la figura stessa del navigatore, che la Nissoli ricorda per"la sua capacità di guardare al futuro, senza timore e con entusiasmo". "In fondo - chiosa - , per cambiare il mondo, bisogna essere un po' sognatori, un po' navigatori ... ed un po' visionari". Vagli a dare torto, all'onorevole.

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