“Dimissioni? Lo ha fatto per candidarsi sindaco a Roma”, la bomba di Orfini su Zingaretti

Nicola Zingaretti manda in tilt il Pd: si è dimesso per seguire le orme di Nanni Moretti in Ecce bombo o per tentare la strada del Campidoglio?

“Dimissioni? Lo ha fatto per candidarsi sindaco a Roma”, la bomba di Orfini su Zingaretti

Nicola Zingaretti ha rassegnato le sue dimissioni da segretario del Partito democratico. Una mossa che ha sorpreso molti, arrivata all'improvviso in un tranquillo giovedì sanremese. Eppure la voce girava da giorni, anche se smentita da più parti. Zinga si sarebbe dovuto dimettere al congresso, poi saltato, del Partito democratico. Le mosse di Bettini e il supporto dei suoi fedelissimi sembrava l'avessero fatto desistere ma ha semplicemente voluto fare il coup de théâtre in una scena politica troppo piatta. Marco Antonellis su Italiaoggi.it riferisce che nessuno tra i dem fosse stato informato, nemmeno i più vicini al segretario. "Stamattina ci sono anche state delle riunioni al Nazareno, tutto sembrava procedere regolarmente, nulla lasciava presagire quanto sarebbe poi accaduto", pare si mormori al Nazareno. Ma l'ha fatto per essere considerato o perché punta ad altri obiettivi?

Non è ancora chiaro cosa si nasconda dietro questa scelta di Nicola Zingaretti ma ci sono diverse ipotesi che circolano. La prima è che il segretario del Pd non sia davvero intenzionato a lasciare il suo posto, ma che le dimissioni siano state solamente una mossa di morettiana memoria. "Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?", diceva l'indimenticabile Michele Apicella, personaggio di Nanni Moretti in Ecce bombo. C'è chi dice che Zingaretti l'abbia fatto solo per attirare l'attenzione e capire chi ha dalla sua parte. Lo dimostrerebbe anche il comportamento del profilo Twitter del Pd, che da ieri si spertica nel retwittare i messaggi di incoraggiamento verso il segretario morettiano, al quale da più parti viene chiesto di ripensarci. Tutti hanno espresso il loro supporto a Nicola Zingaretti. Tutti tranne Stefano Bonaccini, il cui silenzio ora fa molto rumore. Nanni Moretti si divertirebbe tantissimo.

La mossa del governatore del Lazio ha creato un terremoto devastante all'interno del Partito democratico, dove anche Base riformista è stata presa in contropiede. E forse la vera chiave è proprio qui. Antonellis sottolinea come la fronda dei renziani che da tempo lavora ai fianchi di Zingaretti per sostituirlo con Stefano Bonaccini non sia ancora pronta ad assestare il colpo definitivo. "Per lanciare la candidatura di Bonaccini o di altri serve tempo, non siamo pronti", dicono dalle parti di Base riformista. Senza un nome da proporre al post di Zingaretti, lui verrebbe automaticamente riconfermato. Game, set, match. "Con una mossa alla Renzi, ci tappa la bocca", si sfogano ora i renziani del Pd.

La seconda ipotesi sulle dimissioni di Nicola Zingaretti è ancora più suggestiva e la propone Matteo Orfini, che guida un'altra fronta anti-zingarettiana.

"Lo ha fatto per candidarsi lui sindaco di Roma, e ciò darebbe un senso all'assurdo ingresso dei grillini nel Lazio", ha detto Orfini, come riporta La Stampa. lo staff di Zingaretti si è precipitato a smentire quest'ipotesi ma Orfini rincara la dose: "Mi pare una mossa per eludere una discussione sul fallimento della sua linea politica".

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