Ditelo con i fiori: è il potere (variopinto) della prossima moda

Né hippy, né stucchevoli Michael Kors e Chiara Boni reinventano i petali

Daniela Fedi

New York «Tra un fiore colto e l'altro donato l'inesprimibile nulla» diceva Ungaretti. Gli stilisti che in questi giorni stanno presentando a New York le nuove collezioni estive, dicono che il cosiddetto Flower Power ha cambiato faccia. Sparisce quindi sia il lato stucchevole del fiorato anni Cinquanta e Sessanta, sia lo stile trasandato del fiorellino hippy. Michael Kors parla di «powerful romance», una specie di fusione a caldo tra potenza e romanticismo, forza e fragilità, ottimismo e consapevolezza. Le modelle dominano con autentico eroismo l'impressionante altezza delle scarpe zeppate. Una cade ma si rialza subito come in fondo fanno le donne ipotizzate dal designer americano. I suoi capi sono tutti costruiti benissimo, con le tipiche spalle insellate degli anni Quaranta e una marea di fiori stampati, ricamati, intagliati, a rilievo oppure tramblant. Si tratta in ogni caso di un giardino immaginario pensato per donne curate nonostante la marea d'impegni quotidiani. Chiara Boni pensa alla stessa tipologia femminile: «Una bella signora fresca di parrucchiere» dice controllando le imponenti cotonature delle sue modelle. Nell'invito è infatti nascosto il classico foulard in plastica per salvare la messa in piega dalla pioggia, ma il messaggio di collezione è: forte e delicata come un fiore coltivato a dovere. Le classiche linee della couture anni Cinquanta che la brava designer fiorentina costruisce con un geniale uso del jersey bielastico, si arricchiscono stavolta di minuscoli fiorellini intagliati sulla baschina dell'abito da sera color myosotis. A volte sono invece grandi corolle floccate (cioè impresse a rilievo) nell'orlo dei pantaloni scampanati o sul fondo della gonna a matita. Le scarpe sono deliziose sia nel caso delle classiche chanelline con piccolo tacco a spillo, sia in quello delle ballerine. Tutte sono in tinta con il vestito come la borsetta. Da notare infine gli stupendi costumi da bagno che tolgono due taglie e che si usano soprattutto fuori dall'acqua. Anche Tory Burch punta al fiorato nella visione wasp (cioè White Anglo Saxon e Protenstant) dello stile hippy-chic di sua madre Reva. La brava designer statunitense mischia quindi i fiorellini batik con il golfino verde menta bordato di bianco consegnato al mito da Grace Kelly, la giacca da smoking con il vestito a fiorellini e quel certo non so che di marinaro che ci deve pur essere se passi l'estate tra la Costa Azzurra e Montauk. Niente d'insolito, ma tutto molto carino. Stuart Vever, bravissimo designer di Coach 1941 continua il suo bel lavoro sul Varsity (il tipico giubbotto da college americano) sui capi in pelle e montone, sull'essere giovani di testa se non d'età. Stavolta punta sull'estetica rock a billy, ovvero il modo di vestire del compianto Elvis Presley citato anche come stampa sulle T Shirt. Anche qui i fiori sono onnipresenti ma hanno qualcosa di duro e puro forse per via delle mille frange. Intanto New York è in paziente attesa della sfilata di Ralph Lauren che per la prima volta si svolge in Madison Avenue bloccando un intero block dell'upper east side. Da giorni la maison sta lavorando con l'ufficio del sindaco Bill De Blasio per dare meno fastidio possibile ai newyorkesi. Pare che i mugugni non siano mancati anche perché alle due sfilate seguite da cocktail rinforzato sono invitati in tutto 400 ospiti.

Come se questo non bastasse per la prima volta il brand si allinea alla moda del see now by now e Mr Lauren ha sentito il dovere di giustificarsi con i suoi clienti pubblicando a pagamento una lettera autografa sul New York Times.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica