Nel Partito democratico, ormai, non faticano nemmeno più a cercare di camuffare la loro ipocrisia e la doppia morale. Poche settimane fa, le immagini del venditore ambulante, un immigrato originario del Senegal, mentre veniva picchiato e soffocato da un operaio italiano, sono state rilanciate su gran parte dei profili social degli esponenti del Partito democratico e anche da profilo ufficiale del Pd. Oggi, le immagini che documentano l'orrore compiuto da un altro immigrato nei confronti di una donna, devono essere censurate.
L'unico obiettivo, nemmeno troppo nascosto, della sinistra è semplice: attaccare la controparte politica, screditarla agli occhi dell'opinione pubblica nazionale e internazionale, agitare il fantasma del razzismo e di qualunque altra nefandezza che viene imputata al centrodestra. In questo modo il Pd non spera di vincere le elezioni, visto che non ha un programma da portare poi al governo, ma di non far vincere la coalizione opposta. Tra i tanti esempi che si possono fare in merito, il più emblematico è forse quello dello stupro di Piacenza. Gli esponenti del Pd, senza nemmeno esprimere una solidarietà di facciata per la donna violentata, si sono metaforicamente attaccati alla gola della Meloni per aver condiviso le immagini (pochi secondi, ma terribili) dello stupro, accuratamente oscurate e, per altro, prese dal sito di uno dei quotidiani nazionali più autorevoli.
Da Enrico Letta in giù, Giorgia Meloni è stata messa del mirino, accusata di fare campagna elettorale sulla pelle di una donna violentata. Da sinistra si sono issati su un pulpito inesistente dal quale, come al solito, cercano di fare la morale agli avversari politici, millantando una fantomatica superiorità morale che, però, non li ha portati nemmeno a spendere due parole per la vittima. Il motivo? Lo stupratore, in questo caso, è un richiedente asilo della Guinea. Sarebbe stato sconveniente, per la sinistra, accendere i riflettori su un caso di violenza carnale che vede protagonista una di quelle risorse da loro protette, difese e agevolate. Quindi, hanno preferito tacere e appena, secondo loro, hanno intuito un qualche appiglio per un attacco, hanno agito.
"La sinistra che oggi condanna Giorgia Meloni per aver pubblicato le immagini coperte dello stupro di Piacenza è la stessa sinistra (leggi Pd) che non si faceva scrupoli solo pochi giorni fa nel condividere le foto in chiaro della tragica uccisione dell'ambulante Alika a Civitanova Marche?", fa notare il deputato di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami.
Le immagini dell'uccisione di Alika Ogorchukwu, non oscurate e utilizzate al fine di mettere in evidenza una componente razzista nel tessuto sociale italiano da parte del Partito democratico, puntando il dito contro il centrodestra che alimenta, a loro dire, l'intolleranza, non erano campagna elettorale.
Le immagini dello stupro di una donna, anche lei immigrata, da parte di un richiedente asilo, invece lo sono? In base a cosa la sinistra decide cosa sia tollerabile e cosa no in senso assoluto? Dal Pd hanno accusato Giorgia Meloni di non aver chiesto il permesso di diffondere quel video (già pubblicato da un quotidiano come documento giornalistico). Da parte loro, è stato chiesto il consenso alla vedova di Ogorchukwu per la diffusione delle immagini?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.