Caos durante le audizioni della 10° Commissione industria, commercio e turismo in Senato, nell’ambito dell’esame del Ddl 2469, la legge annuale per il mercato e la concorrenza. La miccia che ha dato il via alla discussione è stato un emendamento del disegno di legge che riguarda la spinosa questione delle concessioni balneari, già in mano dell’Antitrust ma all’oscuro dei parlamentari che non lo avevano ancora ricevuto dall’esecutivo. “In particolare in merito alle concessioni balneari, l’autorità apprezza quanto previsto nelle nuove disposizioni di cui l’art 2bis e l’art 2 ter del disegno di legge”: questa la gaffe del Capo Gabinetto AGCM, Maria Tuccillo, durante l’audizione. Disposizioni di cui, né i relatori, né il Presidente della Commissione, il Senatore Gianni Girotto, ne erano in possesso.
Il battibecco in Commissione
A notare la particolare situazione il Senatore leghista Paolo Ripamonti, che ha subito interrotto Tuccillo: “Dove l’ha trovato scritto? Nel disegno di legge non c’è”. “E’ oggetto degli emendamenti”, ha risposto la rappresentante dell’Antitrust, gettando tutti nell’imbarazzo. Un emendamento che, a quanto si è appreso, il Governo aveva spedito all’autorità bypassando completamente il Parlamento, in possesso solo del testo del disegno di legge. A tagliare la testa al toro durante la Commissione il Presidente Girotto: “C’è un problema giuridico. Il Parlamento non è in possesso di questo emendamento. Che voi (Antritust, ndr) ne siate già a conoscenza lo apprendiamo ora”. Il quadro è chiaro ma “molto grave”, come afferma Ripamonti che ha descritto la situazione come “imbarazzante e non coerente l’attività parlamentare” durante le audizioni: l’ipotesi dei parlamentari è infatti che il commento del Capo di Gabinetto dell’Antitrust sull’emendamento sembrerebbe dimostrare l’azione di un Governo che ha scavalcato l’organo legislativo, trasmettendo documenti alle autorità prima che venissero messi agli atti.
“Quello che mi ha stupito è stata la soddisfazione della Tuccillo nel commentare l’emendamento, una soddisfazione che – però – conosceva solo lei e proprio sulla questione balneari sulla quale la nostra posizione è chiara - racconta il Senatore della Lega – “Se c’è un partito che ha voluto regolamentare e pianificare la situazione siamo stati noi con la legge 145, di cui sono secondo firmatario”. A denunciare il fatto anche Forza Italia, nelle parole dei senatori Licia Ronzulli, Maurizio Gasparri e Massimo Mallegni: “Questo modo di agire dimostra un’azione non trasparente da parte dell’esecutivo e per questo lo contesteremo in ogni sede e luogo. Respingeremo i testi persecutori e denunceremo questa triangolazione clandestina che ha visto il governo e l’Antitrust”, riferiscono all’Agi.
La reazione dopo lo scivolone
Durissimi i torni degli azzurri che sostengono sia stato superato il limite e che non si tratti del primo episodio: “L’antitrust, e purtroppo spesso anche altri organi al di fuori del Parlamento, ottengono documenti, provvedimenti, pareri e indicazioni prima che il Parlamento ne possa avere contezza”. E sulla posizione dell’Autorità garante anche Ripamonti non si stupisce: “Sono stati fatti molti richiami nel tempo e già il fatto che sia un organo in cui le persone sono nominate e non elette dovrebbe destare cautela. Il compito dell’Antitrust è quello di prendere atto dei provvedimenti, non esprimere o meno soddisfazione su quanto deciso, per dipiù senza verificare – in questo caso – che tutti ne fossero a conoscenza. Ci dispiace che ci sia stata questa interferenza che, allo stesso tempo, però ci lascia basiti”. E per quanto riguarda le interrogazioni nel merito della questione, è stato proprio il leghista a sostenere in Commissione che avrebbe chiesto al suo gruppo di approfondire. “Stiamo facendo una valutazione, non ci interessa la rincorsa in quanto la Lega è già in una posizione di vantaggio sul tema, essendo stato proprio io ad accorgermi della cosa”: senza veli la frecciata lanciata dal Senatore leghista agli azzurri e Fdi che già hanno presentato le interrogazioni o si apprestano a farlo. “Abbiamo presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri per sapere se sia normale che l’Agcom fosse in possesso di un emendamento del Governo del quale il Parlamento non era informato”, fanno sapere infatti da Forza Italia. Ma i dubbi non si fermano qui e sono proprio gli azzurri a chiedere, infatti, spiegazione circa “una possibile strategia del Governo per favorire l’emendamento in questione attraverso una sua anticipazione informale ai soggetti chiamati a esprimere un parere”.
Svista o errore coordinato? Certo è che il Governo dovrà rispondere in merito a questo equivoco in cui, se da una parte la Lega mette in dubbio l’operato dell’Autorità, giudicato spesso troppo coinvolto, dall’altra, come afferma il Senatore di Forza Italia Mallegni, “Il Parlamento è per il Governo una sorta di fastidio obbligatorio, ma che può aspettare”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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