I tre ministri sfilano sul palco

È il giorno di Silvio Berlusconi e della sua rentrée da star, nella sua eterna capacità di rialzarsi e rigenerarsi da perfetto "comeback kid", come lo definiscono spesso e volentieri gli anglosassoni.

I tre ministri sfilano sul palco

È il giorno di Silvio Berlusconi e della sua rentrée da star, nella sua eterna capacità di rialzarsi e rigenerarsi da perfetto «comeback kid», come lo definiscono spesso e volentieri gli anglosassoni. Se il kingmaker torna a farsi re - sul palco mancava dall'ottobre del 2019 - ci sono però anche gli uomini che il presidente di Forza Italia ha voluto nel governo Draghi, chiamati a confrontarsi con la platea gremita di un evento che ha molto il sapore degli Stati Generali di Forza Italia, una convocazione plenaria attraverso cui mostrare all'esterno la volontà di contare ed esserci in questo ultimo anno di legislatura.

«L'Italia del futuro», questo il nome della kermesse, è anche il luogo in cui rinnovare il legame tra la compagine ministeriale e quella parlamentare. È Antonio Tajani a tenere le redini dell'evento e a ricordare che «il governo è nato soprattutto per merito di Berlusconi per affrontare la grandi emergenze. Voi siete stati in prima fila in tanti settori, soprattuto nella battaglia per sconfiggere il Covid». Dal palco Tajani «presenta» la squadra di governo azzurro ed elogia i tre ministri. «Ringrazio Stella per tutto quello che fa, per tenere unito un sistema basato sulle autonomie regionali», dice il coordinatore nazionale che poi si rivolge a Mara Carfagna: «Con il suo lavoro Mara ha dimostrato quanto sia per noi prioritaria la politica del Sud». Infine Tajani parla di Renato Brunetta: «Renato è il ministro della Pubblica amministrazione, lo conosciamo, è sempre vivace. Ogni tanto battibecchiamo, però sappiamo quanto si dedica e quanto fa per migliorare la macchina».

Brunetta prende la parola e si commuove, raccontando l'onore e l'onere della sua missione istituzionale. «Io non sono credente ma qualcuno qualche anno fa mi disse Dio si vede nelle situazioni difficili. Servire il proprio Paese in momenti così difficili è un grandissimo onore. Stiamo cambiando l'Italia e con l'Italia stiamo cambiando l'Europa. Ringrazio tutti, innanzitutto Berlusconi, e ringrazio il presidente Draghi per la sua dedizione e il suo lavoro. Stiamo facendo le riforme, riforme che sono il sogno di intere generazioni di classi politiche». Mariastella Gelmini ricorda la battaglia contro il Covid, ma soprattutto «la capacità dimostrata da Forza Italia di garantire anche i non garantiti, imprese, commercianti, partite Iva, contrariamente a ciò che voleva fare la sinistra».

Mara Carfagna sottolinea, invece, «la scelta lungimirante e generosa di Silvio Berlusconi che per primo ha creduto e chiesto un governo di unità e salvezza nazionale difendendone le prerogative in piena pandemia». E se il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli rimarca la centralità strategica di Fi nel centrodestra, Anna Maria Bernini promette che sulla casa e sulla riforma del catasto non sono possibili mediazioni al ribasso.

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