E l'Onu apre un'indagine sui crimini dei militari russi "Un numero scioccante di uccisioni ed esecuzioni"

La risoluzione alle Nazioni Unite passa con 33 voti a favore, contro solo Cina ed Eritrea. L'alto commissario Bachelet: "Prove per 300 episodi". A Kiev il primo processo a un militare russo

E l'Onu apre un'indagine sui crimini dei militari russi "Un numero scioccante di uccisioni ed esecuzioni"

L'orrore di Bucha, l'assedio dell'acciaieria Azovstal, la strage al teatro di Mariupol. E ancora le uccisioni sommarie dei civili, i bombardamenti sulle case e sugli ospedali, le violenze contro le donne. Dopo quasi 80 giorni di guerra la comunità internazionale è sempre più unanime nel definire l'azione di Mosca in Ucraina un «crimine di guerra». Pochi giorni fa era stato il premier canadese Justin Trudeau a dire quanto sia chiaro che «Putin sia responsabile di crimini di guerra atroci». Adesso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato a larga maggioranza l'apertura di un'indagine sulle atrocità attribuite alle truppe russe in Ucraina. La risoluzione, adottata con 33 voti favorevoli, 2 contrari (Cina ed Eritrea) e 12 astensioni, invita la commissione internazionale dell'Onu sull'Ucraina a condurre una «indagine» sulle gravi violazioni dei diritti umani commesse a Kiev, Chernihiv, Kharkiv e Sumy regioni a fine febbraio e marzo 2022.

La conferma arriva dall'alto commissario dell'Onu per i Diritti umani, Michelle Bachelet. Parlando con il quotidiano britannico Guardian, l'esponente delle Nazioni unite definisce «scioccante» la portata delle uccisioni illegali nel Paese sotto assedio da parte delle forze russe. Bachelet ricorda che nelle ultime settimane sono stati recuperati mille corpi nell'area della capitale Kiev, aggiungendo che molte delle violazioni ai danni dell'Ucraina potrebbero equivalere a crimini di guerra. Mentre la vice premier di Kiev Emine Zhaparova, davanti al consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite, dice che «la Russia si sta macchiando delle più atroci violazioni sul continente europeo da decenni a questa parte».

Altre «prove inconfutabili» dei reati contrari al diritto internazionale arrivano da un rapporto di Amnesty International. La segretaria generale Agnès Callamard menziona l'uso di bombe a grappolo, i bombardamenti su insediamenti civili, le esecuzioni extragiudiziarie definendoli «parte di uno schema» e aggiungendo che «sappiamo che i crimini commessi dalle forze russe nelle aree attorno a Kiev non sono incidentali né collaterali». L'indagine si basa su interviste e prove raccolte dall'organizzazione, fra le quali i documenti lasciati in Ucraina dalle truppe russe. Amnesty documenta in particolare «attacchi aerei illegali sulla città di Borodyanka» ed «esecuzioni in altre città e villaggi tra cui Bucha, Andriivka, Zdvyzhivka e Vorzel». Materiale che la procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova, che da due mesi indaga su «oltre ottomila crimini» commessi nel suo Paese, potrebbe usare per inchiodare Mosca. «Putin è il principale criminale di guerra del XXI secolo e sarà sicuramente processato», promette.

Nel frattempo arrivano i primi passi concreti. Kiev condurrà, infatti, il primo processo per crimini di guerra legato all'invasione russa. Alla sbarra c'è un soldato di 21 anni che avrebbe ucciso a colpi di arma da fuoco un civile disarmato. Vadim Shishimarin è accusato di aver sparato con un kalashnikov attraverso il finestrino di un'auto su cui viaggiava per colpire un uomo disarmato di 62 anni. Il soldato stava viaggiando con altri quattro militari russi dopo che il loro convoglio era stato attaccato il 28 febbraio e il conseguente furto di un'auto vicino al villaggio di Chupakhivka. «Uno di loro ha ordinato all'accusato di uccidere un civile in modo che non lo denunciasse», aggiunge il documento della Procura. La vittima, che non è stata identificata «è morta sul colpo, a poche decine di metri dalla sua abitazione». Shishimarin adesso è detenuto, rischia l'ergastolo se condannato per crimini di guerra e omicidio premeditato.

Anche l'emittente americana Cnn ha diffuso un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza di una concessionaria di automobili alle porte di Kiev che mostra cinque soldati russi mentre fanno irruzione e sparano senza motivo su due civili disarmati vicino all'ingresso dell'attività commerciale. L'episodio sarebbe avvenuto il 16 marzo. Il video mostra i soldati russi mentre cercano di fare irruzione nella concessionaria sparando alle serrature e rompendo i vetri. Quando il proprietario si avvicina con le mani alzate, lo fermano.

Arriva anche il guardiano, che viene perquisito. C'è uno scambio di frasi, poi i militari si allontanano e i due civili vanno verso il posto di guardia: a quel punto almeno due russi arrivano alle loro spalle e aprono il fuoco.

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