Non solo Viktor Orban. Matteo Salvini, dopo la sua nomina a ministro dell'Interno, sta avvicinando l'Italia ai Paesi guidati da governi critici verso l'Europa e duri nei confronti dell'immigrazione. Ieri, durante il suo comizio a Fiumicino, il segretario della Lega ha rivelato di aver avuto un colloquio telefonico con il premier ungherese famoso per i muri costruiti alle frontiere contro l'arrivo di richiedenti asilo. Ma l'asse Roma-Budapest sembra destinato ad allargare le sue maglie guardando all'Austria.
Il fronte eurocritico è stato svelato oggi al Consiglio Ue degli Affari Interni in cui è in discussione la proposta bulgara di revisione del regolamento di Dublino, quello che stabilisce che - una volta entrati in Europa - i migranti siano di esclusivo interesse dei Paesi di primo approdo. Un segnale di accordo con l'Italia è arrivato anche dall'Austria guidata da Sebastian Kurz.
Vienna, infatti, ha fatto sapere di considerare l'Italia "un alleato forte" sulla questione delle migrazioni.
Arrivando a Lussemburgo per l'incontro con gli altri ministri dell'Interno (assente Salvini per la fiducia al Senato prevista oggi pomeriggio), il ministro austriaco Herbert Kickl ha detto che se - come previsto - oggi non si arriverà a nessuna intesa sulla riforma di Dublino III, allora a settembre (quando la presidenza spetterà proprio all'Austria), "annuncerò qualcosa come un piccola rivoluzione copernicana" sulle politiche di asilo. E in sereta, annuncia, sentirà al telefono Matteo Salvini. "Mi rallegro di qualsiasi alleato che metta gli interessi degli Stati membri europei al centro delle riflessioni", ha aggiunto Kickl.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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