La gaffe del Suv gli ha fatto crollare lo share mediatico. E fortuna per le due mozioni di sfiducia Pd e Forza Italia appena sfangate. Ci voleva l'idea, quella giusta. E così il ministro dei Trasporti Toninelli se ne è uscito con la proposta. La targa personale, da non confondere però con la personalizzata. Quell'eccentrica opportunità che abbiamo imparato a conoscere nei telefilm americani è comunque disponibile anche nel nostro Paese ma con differenti modalità.
Veniamo alla targa personale. Seguirebbe il proprietario e non il veicolo come succede già in quattro stati europei: Belgio, Olanda, Slovacchia e Repubblica Ceca. Perplessità generalizzata. Certo, in Australia hanno da poco lanciato le targhe con le faccine, quella che ride e quella che ride fino alle lacrime, quella con gli occhiali da sole, quella con gli occhi a forma di cuore e, infine, quella che fa l'occhiolino. Ma lì sono troppo avanti, e poi hanno già risolto problemi più gravi, canguri compresi.
Occorrerà attendere il testo della norma per comprendere se sarà un'equiparazione a quanto accade negli Stati Uniti dove la targa personalizzata è un segno di distinzione che molti apprezzano. Secondo il ministro è una misura che potrà portare a breve «un risparmio in termini di tempo e denaro per tutti i cittadini». In realtà si tratta di una norma già vista in passato e rimasta inattuata dal 2010. È stato scritto quindi uno schema di regolamento che dovrebbe essere varato nel primo Consiglio dei Ministri. C'è comunque da risolvere il problema per il quale la novità non è mai stata presa in considerazione, ovvero il fatto che si è sempre pensato che avrebbe portato più grane che benefici. Dunque (almeno in teoria) la targa personale esiste già, introdotta dalla mini riforma della Codice della Strada nel 2010, anche se non è mai stato emanato il Dpr.
Se venisse approvato lo schema di legge chi comprerà un nuovo mezzo dovrebbe riceverlo con targa nuova come oggi, ma quella diventerà la targa personale per i 15 anni successivi. Quindi, nel momento in cui lo stesso soggetto dovesse acquistare un altro veicolo, dovrebbe mantenere la stessa targa. Dovrebbe solo segnalare al concessionario che ne ha già una, in modo che il veicolo acquistato gli venga consegnato senza targa. Questo procedimento comporta un risparmio di 41,78 euro. Resta comunque la scomoda operazione di staccare e riattaccare le targhe. Questo significa anche che in caso di passaggio di proprietà di un usato, la targa del mezzo dovrebbe restare al cedente e l'acquirente dovrebbe mettere quella che aveva sul suo veicolo precedente oppure dovrebbe chiedere una nuova targa, se non ne aveva una prima. Il principio su cui si regge il nuovo sistema dovrebbe essere uguale a quello introdotto nel 2006 per i ciclomotori, ogni abbinamento targa-veicolo deve essere registrato nelle banche dati pubbliche e chi possiede più mezzi deve avere anche altrettante targhe. Per i veicoli d'interesse storico invece è prevista un'eccezione, infatti continueranno a mantenere la targa attuale.
Sulla questione è intervenuto il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè che chiede al ministro Toninelli se
non sia il caso invece di dedicarsi ai furbetti della targa. Mulè pone l'accento sulla «presenza stabile sul territorio italiano di vetture circolanti con targa romena, sanmarinese, bulgara, gente che evade fisco e multe».
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