Manovre in Parlamento: pronta spallata a Conte

Salvini e Meloni sono pronti a sfruttare l'eventuale vittoria del centrodestra alle elezioni in Emilia Romagna e in Calabria per tirare una spallata al governo giallorosso. Il sogno delle elezioni anticipate

Manovre in Parlamento: pronta spallata a Conte

Sfruttare la possibile vittoria alle elezioni regionali in Emilia Romagna di Borgonzoni per tirare una spallata decisiva al governo giallorosso: è questo il piano di Matteo Salvini che, insieme a Giorgia Meloni, è pronto a sfidare l'esecutivo in campo aperto.

La tattica presenta dei rischi, certo, ma, come sottolinea il quotidiano Repubblica, il successo del centrodestra in territorio emiliano non è affatto da escludere. Anzi: la candidata leghista Lucia Borgonzoni si è rivelata essere una piacevole sorpresa, e la sfida con la sinistra è tutta da giocare. Insomma, tra pronostici e contro pronostici, i partiti e gli elettori trattengono il fiato fino all'esito finale, dal quale dipenderanno i destini di numerosi leader politici.

Partiamo dal governo in carica. Il Conte bis è il soggetto politico che rischia di più, e il motivo è semplice. Nel caso in cui Stegano Bonaccini, governatore uscente, dovesse essere riconfermato, i giallorossi incasserebbero in un colpo solo un'enorme boccata di ossigeno. Ma se la regione che per 75 anni è stata una delle roccaforti principali della sinistra dovesse finire in mano rivale, l'esecutivo si ritroverebbe a fare i conti con un pericoloso effetto boomerang.

I rischi per il governo giallorosso

Proprio quest'ultima opzione è quella che comporta gli scenari più imprevedibili. Il Pd ribadisce, anche per bocca di Nicola Zingaretti, che il governo non risentirà in alcun modo delle eventuali sconfitte rimediate in Emilia Romagna e Calabria. Eppure il centrodestra ha le idee completamente diverse.

Meloni è stata chiara: “Se vinciamo, da lunedì chiederemo elezioni anticipate, andiamo a citofonare a Conte per dare a questa nazione un governo forte, serio e coeso”. Il messaggio è dunque inequivocabile: in caso di vittoria scatterà il piano per far cadere il governo giallorosso. Chiaramente l'esecutivo non accetterà di deporre le armi, neppure di fronte a una debacle. Il ritorno alle urne, in qualsiasi caso, non è dunque né scontato né automatico.

Dal canto suo Matteo Renzi, e con lui Italia Viva, è pronto ad approfittare di eventuali scivoloni degli alleati di governo per entrare a gamba tesa e “scardinare” Giuseppe Conte, un premier non particolarmente gradito.

Pd e Movimento 5 Stelle, nel peggiore degli scenari, sarebbero invece pronti a dare vita a un esecutivo di emergenza capace di correggere la legge elettorale e approvare i provvedimenti più urgenti, prima di tornare al voto. Eppure c'è un'anima, all'interno del Pd, che spinge per tornare al voto subito, qualora il governo dovesse davvero cadere. Niente esecutivi di maggioranza: elezioni immediate.

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