"Aveva intuito che qualcosa non andava. Così aveva iniziato a interessarsi del problema". Di Bibbiano. Così si legge in un post del Movimento 5 Stelle di luglio, quando era appena esploso il caso degli affidi illeciti della Val d'Enza. Era l'inchiesta "Angeli e demoni", avviata dalla Procura di Reggio Emilia grazie anche alle segnalazioni di una sconosciuta consigliera comunale grillina di Cavriago, Comune a due passi da Bibbiano: Natascia Cersosimo. Di professione infermiera, Cersosimo si era insospettita di fronte al boom di affidi nell'Unione Val d'Enza, contestando una variazione del bilancio comunale in cui si spostavano 200mila euro sul capitolo di spesa affidi e case-famiglia. "Stranezza" che ha portato ben presto all'esplosione di un caso politico.
Cersosimo sfidante di Bonaccini?
Cersosimo non ha fatto carriera. Ma potrebbe essere questione di tempo. Da qualche settimana è spuntato il suo nome nel casting portato avanti dal leader grillino Luigi Di Maio per la scelta del candidato presidente in Emilia-Romagna del M5s. Cersosimo, la prima volta, ha bollato la notizia come "fake news", giurando che non c'era nulla di vero: "Smentisco categoricamente di volermi candidare a presidente di Regione , tantomeno a vice presidente di Bonaccini. Anche oggi il nostro capo politico ha ribadito la volontà di correre da soli. La maggioranza si è espressa in questi termini. Basta fake news utilizzando il mio nome!".
Ma qualcosa c'è. Dopo il voto della piattaforma Rousseau che lo ha sconfessato, Di Maio è costretto a trovare qualcuno che si sacrifichi. La sconfitta è certa e i termini per un'alleanza in extremis con il Pd sono ormai scaduti. I dem appoggiano il governatore uscente Stefano Bonaccini. Proprio Bonaccini, negli ultimi mesi, ha provato più volte a convincere i 5s a sostenere la sua candidatura. Ma non c'è stato verso. La riedizione emiliana del patto di Narni è stata solo un sogno. E al centrosinistra non rimane altro che sfidare da solo la forte candidatura della leghista Lucia Borgonzoni, sostenuta da Fratelli d'Italia e Forza Italia.
Pd e M5s litigano su Bibbiano
E il Movimento? Corre da solo. Le chances di vittoria, come detto, sono pari a zero. Ma Di Maio è costretto a fare di necessità virtù, obbedendo al responso della base. La partita emiliana, evidentemente, si intreccia con quanto sta succedendo al governo. I rapporti interni alla maggioranza sono diventati via via più difficili e la rottura, se non è dietro l'angolo, è una paura concreta. La prevede l'ex Guardasigilli Clemente Mastella. E non la esclude lo stesso Di Maio, attaccato dal dem Matteo Orfini con un tweet al veleno dopo la decisione della Corte di Cassazione di togliere gli arresti domiciliari al sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti. Tutti sanno che Di Maio aveva definito il Pd "il partito di Bibbiano". Ma Giggino non ha alcuna intenzione di chiedere scusa ai democrat.
Il casting di Di Maio
Anzi, è pronto a sgambettarli. La possibile candidatura di Natascia Cersosimo, la grillina che più si è spesa sui fatti di Bibbiano, al punto da far partire l'inchiesta "Angeli e Demoni", altro non sarebbe che una provocazione. Capace di innervosire ancora di più i già tesi animi della maggioranza. Nella corsa alla leadership del M5s in Emilia-Romagna, come scrive il Fatto Quotidiano, ci sarebbero altre due donne: Luisa Catellani, presidente dell'associazione Imprenditori emiliani, e Andrea Bertani capogruppo grillino in Regione.
Proprio Bertani aveva provato a convincere il Movimento ad appoggiare il Pd e Bonaccini. Ecco perché non sembra avere molte chances. A differenza di Cersosimo. Che, rubando voti ai dem, potrebbe far perdere il candidato dem. Determinando così la fine del governo Conte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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