Un sostegno concreto alle donne in difficoltà economiche che non intendono rinunciare a portare avanti la maternità. La delibera della Giunta regionale pugliese, promossa dall'assessore al Welfare Rosa Bruno, è stata capace di sollevare un polverone. E tante sono state le critiche e le polemiche suscitate che la giunta ha fatto un passo indietro rinunciando per il momento a ratificarla.
In buona sostanza le critiche alla decisione del governo pugliese puntavano su una lettura partigiana della legge che consente l'interruzione di gravidanza. In questo modo - viene sostenuto da più parti - è come se la Regione cercasse di impedire l'interruzione di gravidanza.
È la stessa assessora Bruno a spiegare che in verità a spingere verso la delibera è stata proprio l'esigenza di soddisfare al meglio lo spirito della legge 194. «Dispiace che ne sia stato strumentalizzato il contenuto - spiega la Bruno -, ma nessuno può mettere in dubbio l'orientamento della Regione Puglia e dell'assessorato al Welfare, da sempre in prima linea per il diritto delle donne all'autodeterminazione».. «L'obiettivo della misura è garantire un'adeguata assistenza alla gravidanza e al post partum con l'erogazione di servizi assistenziali integrati e multidisciplinari, che tengano conto della dimensione sia di natura medica che sociale dei bisogni rilevati». La maggioranza in Consiglio regionale evita così la spaccatura. La stessa Bruno annuncia che verranno avviati incontri con le associazioni e che verrà fatto un ampio confronto anche in sede di Consiglio regionale per analizzare il portato della norma. L'episodio ha richiamato l'attenzione anche del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini: «Sostenere le donne che decidono di non abortire e quindi aiutare la vita di bambine e bambini - afferma - è cosa buona e giusta. Come fa la sinistra a fare polemica anche su questo? Che la Regione Puglia di Emiliano non si arrenda e prosegua su questa strada di inclusione, sostegno e generosità. Evviva la vita». «Incredibile - aggiunge l'onorevole del Carroccio Rossano Sasso - che per la sinistra sia contestabile anche il sostegno economico per chi decide di mettere al mondo un figlio. Per combattere i tristi record negativi di natalità in Italia di questi ultimi anni, si parte anche da azioni concrete come questa. La politica deve sostenere chi decide di dare alla luce un bambino. Non ci può essere divisione su questo». L'apertura del Carroccio nei confronti della delibera avanzata dall'assessore al Welfare potrebbe condurre a una inedita maggioranza.
La Lega infatti è pronta a schierarsi a favore della delibera anche in consiglio regionale. «Bisogna aprire - scrivono in una nota i consiglieri Conserva, Romito, De Blasi e Splendido - un confronto serio su un tema importante come quello dell'aborto».
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