Emiliano, "governo ombra" da un milione

Non bastava la "compagna" assunta a spese della Regione Puglia. Michele Emiliano, neo governatore Pd, si è inventato un "governo ombra" da circa un milione di euro l'anno

Emiliano, "governo ombra" da un milione

Non bastava la «compagna» assunta a spese della Regione Puglia. Michele Emiliano, neo governatore Pd, si è inventato un «governo ombra» da circa un milione di euro l'anno. Eccolo lì l'altro «campione» che imbarazza Matteo Renzi. Legittimato dai pugliesi con oltre il 50% dei consensi, Emiliano, ha iniziato il nuovo corso puntando più sugli amici che sulla spesa.

Innanzitutto, non appena proclamato, il suo primo atto di governo è stato l'assunzione di Elena Laterza, storica portavoce fin dai tempi in cui Emiliano era sindaco di Bari, divenuta poi compagna nella vita. «La mia scelta - si giustifica come può lo sceriffo di Puglia - non è dunque motivata da ragioni private, bensì esclusivamente professionali». Come se non bastasse, Emiliano è andato avanti tutta. Con un blitz, il 29 giugno, ha emanato un decreto che ridisegna «l'organizzazione del Gabinetto del presidente». In pratica, ha creato un duplicato della sua stessa giunta. Un'operazione, quella di Emiliano, unica nel suo genere, e che impatterà sulle casse della regione Puglia per circa un milione di euro l'anno. Il calcolo è presto fatto: tra stipendi, «retribuzioni di posizione» e «indennità di risultato», ogni assessore ombra guadagnerà circa 100mila euro. La cifra, però, sarà ancora più cospicua per quanto riguarda il capo di gabinetto. Claudio Stefanazzi, esperto di energie rinnovabili, che negli ultimi mesi è stato l'uomo di fiducia di Emiliano nel Salento, scelto dal neo governatore per dirigere la macchina amministrativa, raggranellerà uno stipendio di 120mila euro. Al suo fianco, e si tratta di una figura che con Nichi Vendola non esisteva, ci sarà Pierluigi Ruggiero, già dirigente dell'assessorato al Lavoro, che «coordinerà le attività di segreteria».

Ma le innovazioni di Emiliano non sono ancora finite. Ecco due vicari che aiuteranno Stefanazzi, e, soprattutto, ecco quattro «consiglieri esperti». Tutti fedelissimi della ditta Emiliano. I primi due esperti sono Giovanni Procacci e Titti De Simone. Il primo è un ex europarlamentare dei Ds (1999) ed ex senatore della Margherita (nel 2006); non proprio il nuovo che avanza. La De Simone, invece, è una giornalista palermitana che dal 2001 al 2006 è stata deputata per Rifondazione comunista e che più recentemente era stata indicata da Emiliano come assessore al Patrimonio del Comune di Bari.

Una moltiplicazione di cariche che fa cinguettare al segretario de La Destra Francesco Storace: «Che strano, Michele Emiliano si porta la fidanzata come sua portavoce in Puglia e pretende pure gli applausi da un popolo senza sentimenti». Anche il M5S reagisce: «Il Pd si è trasformato da tempo in un ufficio di collocamento per amici e parenti» attacca Antonella Laricchia. E intanto a Roma Matteo Renzi resta in silenzio. Ma l'imbarazzo fra i fedelissimi del premier cresce al punto che in Transatlantico al solo sentir pronunciare la parola «Emiliano» i parlamentari rispondono infastiditi e con disprezzo: «Sta superando ogni limite, andrebbe fermato».

Ma da Bari l'unico tentativo di sedare le polemiche arriva dal capo di gabinetto Stefanazzi che smentisce seccamente le cifre sulle spese per gli stipendi dello staff del neo governatore e promette un risparmio

di spesa. «Le retribuzioni dei componenti nominati dal presidente - assicura - saranno orientate al contenimento della spesa». Solo promesse che ad oggi risultano smentite dalle scelte di Emiliano.

Twitter: @GiuseppeFalci

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