Sono in arrivo 13 milioni di cartelle da notificare tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023. Un'ulteriore mazzata per i contribuenti, già stretti tra la morsa dell'inflazione e delle bollette astronomiche. A lanciare l'allarme è Federcontribuenti, che aggiunge: «A queste vanno aggiunte 2,5/3 milioni di cartelle che Agenzia delle Entrate e altri Enti affideranno ad Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 2022». Le prime cartelle arriveranno già dalla prossima settimana. Per quanto riguarda eventuali errori, non ci sono dati di previsione, sostiene il presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella «ma possiamo fare riferimento alle statistiche degli ultimi 5 anni. Le cartelle esattoriali errate, ovvero le cosiddette cartelle pazze, sono circa il 56% delle emissioni. Gli errori principali, prosegue, sono: decadenza e prescrizione del tributo e/o emissione di cartelle per tributi già pagati (circa 30%); imposte annullate da decisioni dei giudici tributari (12%); tasse automobilistiche annullate dai Giudici di Pace: (8%); tassa dei rifiuti su immobili locati richiesta al proprietario invece che al conduttore (4%); tassazione separata calcolata in modo non corretto (2%). «Siamo in allarme, ma ormai c'è poco da fare», dice il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, a proposito della valanga di notifiche in arrivo.
«Il Codacons si opporrà a queste cartelle, se si può, ma è evidente che serve fare un'opposizione amministrativa. Vediamo però se il nuovo governo sarà in grado di fare uno stralcio almeno di quelle cartelle di minore entità», conclude Rienzi.
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