Estorsione a Loro Piana. "Pagate per la privacy"

Funzionario delle Entrate chiede 300mila euro: "I media sono avidi di certe notizie..."

Estorsione a Loro Piana. "Pagate per la privacy"

Ricattato il colosso del cashmere Loro Piana. Ha puntato in alto un funzionario dell'Agenzia delle Entrate di Vercelli, che aveva progettato un'estorsione fantasiosa, di quelle copiate nei film.

Ma il piano è fallito e da ieri si trova ai domiciliari, sulla base di un'ordinanza emessa dal gip di Torino. A far scattare le manette ai polsi di Marco Clemente, 49 anni, sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, che lo hanno arrestato per tentata estorsione e accesso abusivo alla banca dati «Serpico».

L'operazione è partita dopo la denuncia sporta all'Arma da Luisa Piana, moglie del defunto imprenditore Sergio, per lungo tempo vicepresidente e amministratore delegato dell'azienda tessile, scomparso nel 2013. A militari la donna ha raccontato che al suo gruppo era stata recapitata una richiesta anonima di 300 mila euro in 800 sterline d'oro. «Come comprenderà i mass media sono avidi di notizie di tale portata e vista la visibilità internazionale del marchio Loro Piana sono disposti a compensare adeguatamente gli informatori - c'era scritto senza mezzi termini nella missiva -. Le offro quindi la possibilità di tutelare la sua privacy e quella della sua famiglia ad un costo ragionevole...».

Il misterioso mittente chiedeva denaro per non divulgare informazioni riservate su una vertenza tra la società e l'Agenzia delle Entrate. Clemente ne era venuto a conoscenza entrando nella banca dati «Serpico» dell'Agenzia delle Entrate e aveva deciso di approfittare di quanto scoperto. Ma che si trattasse di un dilettante, i militari lo avevano capito già in prima battuta, perché il suo piano per portare a casa la somma che sperava di estorcere era un bel po' arzigogolato. «Inserisca 800 sterline inglesi d'oro in 6 colonnine entro e non oltre la mezzanotte del 5 luglio 2020 in due tubi cavi contrassegnati da fiori rossi in plastica sul guardrail del cavalcavia della strada provinciale Vigevanese all'altezza della località Fagnano - aveva scritto- . E la somma deve essere chiusa in buste realizzate con normali fogli A4. Poi blocchi la carta con del nastro adesivo e chiuda le estremità. Una volta seguite le istruzioni distrugga questa missiva».

I carabinieri si sono presentati in data stabilita sul luogo dell'appuntamento e hanno accertato la presenza di Clemente, che aveva anche commesso l'errore di scannerizzare le informazioni contenute del fascicolo della vertenza fiscale di Loro Piana riportandole integralmente nella lettera minatoria. A inchiodare il 49enne alle sue responsabilità anche l'analisi dei tabulati telefonici e delle immagini fornite dalle telecamere in diversi Comuni della provincia.

Gli investigatori hanno scoperto che il furbetto aveva anche preparato una lista di tutto rispetto di futuri soggetti da ricattare e aveva archiviato, nel suo pc in ufficio, diversi file che contenevano una vera e propria «classifica» degli imprenditori più facoltosi della provincia di Vercelli. Probabili future vittime, se fosse riuscito a non finire ieri nella rete dei carabinieri.

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