Evoca i mssili di Putin su Piombino pur di contrastare il rigassificatore

La consigliera regionale Silvia Noferi ipotizza la distruzione della città pur di dire "no" al rigassificatore a Piombino

Evoca i mssili di Putin su Piombino pur di contrastare il rigassificatore

Si fa presto a dire «rigassificatore». Il vero problema è poi riuscire a realizzarlo. Forse il ministro Cingolani, quando ad aprile annunciò una nave per il gas naturale liquido (Gnl) a Piombino, non aveva messo in conto alcuni fattori. La sindrome Nimby, ma soprattutto la possibilità che, pur di dire «no», il M5S avrebbe addirittura ipotizzato la distruzione della città ad opera di un missile di Putin. Secondo il consigliere regionale della Toscana Silvia Noferi, infatti, la presenza della Golar Tundra trasformerà Piombino «in un obiettivo sensibile in caso di attacco militare» russo e «se venisse sganciato un missile sul porto, con la nave rigassificatrice si creerebbe una devastazione di proporzioni epocali». Difficile in realtà immaginare che tra le prime scelte militari dello Zar ci sia quella di bombardare Piombino per toglierci solo 5 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Certo, i critici diranno che - siluro a parte - con un'unità carica di 170mila metri cubi di gas qualche rischio «esplosivo» ci sarà.

Ma non è vero. Secondo la società che gestisce l'impianto offshore di Livorno, infatti, il Gnl non è infiammabile se non a condizioni molti particolari: «Venendo a contatto con il fuoco, il Gnl non esplode, ma crea una fiamma pigra che evapora senza creare onde d'urto». C'è un precedente. Nel 1984 durante la guerra tra Iran e Iraq, la nave Gaz Fountain fu colpita da 3 missili e prese fuoco. «L'equipaggio - spiega Olt Offshore - riuscì a spegnere l'incendio e a recuperare il 93% del carico di gas senza incidenti».

Il percorso verso il rigassificatore toscano resta comunque lastricato di inciampi. Oggi alle 15 è previsto un infuocato Consiglio Comunale con tanto di manifestazione e altoparlanti in piazza. I partiti sono quasi tutti contrari e invitano a non dare «per scontato» l'esito dell'iter di approvazione. In teoria ci sarà una procedura accelerata (120 giorni anziché 200) e non servirà la valutazione ambientale, ma il progetto di Snam dovrà comunque acquisire 30 pareri.

Se non ci saranno «garanzie di sicurezza», il governatore Giani ha già promesso che non firmerà nulla. Con buona pace delle necessità energetiche dell'Italia e pure di Putin. Che non potrà sprecare un missile su Piombino.

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