Un fallimento di natura solo "tecnica" che può bloccare l'accesso ai mercati

"Chiunque può dichiarare quello che vuole e può provare ad attaccare alla Russia qualsiasi etichetta. Ma chiunque capisca la situazione sa che non si tratta in alcun modo di un default"

Un fallimento di natura solo "tecnica" che può bloccare l'accesso ai mercati

«Chiunque può dichiarare quello che vuole e può provare ad attaccare alla Russia qualsiasi etichetta. Ma chiunque capisca la situazione sa che non si tratta in alcun modo di un default», ha detto il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, a proposito del rischio di default per i pagamenti delle cedole dei due bond in euro e in dollari scaduti a fine maggio. Il default tecnico, però, incombe.

Ma, soprattutto, che cosa significa «default tecnico»? È la situazione nella quale il debitore viola il contratto di prestito non effettuando un pagamento al titolare del debito ma, tecnicamente, dispone delle risorse per adempiere ed estinguere il proprio debito. È la situazione classica che si determina quando un emittente sovrano o un'impresa è in difficoltà finanziarie e non onora una scadenza, sebbene il livello delle entrate fiscali (o del fatturato e della liquidità nel caso dell'azienda) siano a un livello potenzialmente congruo per l'effettuazione del pagamento. Il caso più recente è quello del Suriname, ex colonia olandese del Sud America, che nel 2020 ha saltato il pagamento di due cedole di due bond in dollari con scadenza 2023 e 2026 in quanto la pandemia aveva peggiorato lo stato delle finanze (ancor prima della crisi attuale il livello di inflazione nel Paese superava il 25%). Il governo di Paramaribo ha così concordato delle dilazioni anche grazie all'intermediazione del Fondo monetario internazionale e continua a essere considerato solvibile sebbene i suoi titoli quotino poco sopra il 75% del valore nominale (cioè per comprare 100 dollari di bond ne bastano 75; ndr). Le quotazioni sono in ribasso perché il default tecnico rende l'emittente meno affidabile, cioè vede peggiorare il proprio rating da parte delle agenzie internazionali come Standard & Poor's e Moody's.

La situazione russa è differente rispetto a quella del Suriname ma può portare allemedesime conseguenze. Mosca non è in grado di pagare perché gli Stati Uniti l'hanno esclusa da tutti i circuiti bancari loro collegati e quindi il governo Putin non riesce a pagare pur potendo.

La governatrice della Banca di Russia, Elvira Nabiullina (in foto), ha inventato il «conto K», lo stratagemma per il pagamento del gas da parte degli acquirenti esteri traslato sul mercato finanziario: aprire un conto russo in rubli collegato a uno in dollari o euro per ricevere le cedole. Se in Europa questo potrebbe funzionare, negli Usa lo stop è totale. E il rischio di non poter più accedere ai mercati internazionali concreto.

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