Fazzolari: "Non cambiamo rotta su Kiev. L'obiettivo di tutti è una pace sostenibile"

I 500mila euro raccolti devoluti all'ospedale di Leopoli

Fazzolari: "Non cambiamo rotta su Kiev. L'obiettivo di tutti è una pace sostenibile"
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Il governa conferma il suo pieno sostegno all'Ucraina. Anzi, «non ha cambiato rotta», ribadisce Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Attuazione del programma, a margine dell'iniziativa benefica legata alla medaglia celebrativa «Due anni di resistenza ucraina». Un'iniziativa, realizzata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e distribuita con il contributo di Poste italiane, che ha permesso di raccogliere 500.000 euro che sono stati devoluti al centro di riabilitazione Unbroken Kids, all'ospedale pediatrico Saint Nicholas di Leopoli.

«Mi sembra che le parole di tutti gli esponenti del governo sono sempre state chiarissime», aggiunge Fazzolari sottolineando che «le dinamiche sulle votazioni delle Nazioni Unite sono sempre molto complesse, su tutte le materie insomma». Nessun dubbio, dunque, su chi sia la vittima e chi il carnefice. «C'è stata ovviamente un'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina e questo osserva Fazzolari - lo pensano e lo dicono tutti e mi sembra che lo stesso Trump abbia poi rettificato». Per il sottosegretario «l'obiettivo di tutti è quello di arrivare a una pace sostenibile per l'Ucraina e per l'Europa». Fazzolari non esclude che tra le ipotesi in campo vi sia l'ingresso dell'Ucraina nella Nato perché questa «sarebbe ovviamente l'opzione di sicurezza più solida da dare a Kiev». L'esponente del governo, inoltre, si mostra scettico sulla spartizione del Paese ex-sovietico: «Avrei un certo timore ad andare sul territorio ucraino a pensare di spartirmi l'Ucraina senza il consenso degli ucraini, non so chi avrà il fegato di farlo». Per il futuro dell'Ucraina sarà importante anche capire quale futuro avrò il presidente Volodymyr Zelensky. Interpellato a tal proposito, Fazzolari non ne fa una questione di personalismi e dice: «Il problema non è mai stato di politica interna dell'Ucraina, l'intero popolo ucraino sta combattendo contro un'invasione, si è compattata attorno al proprio presidente così come avrebbe fatto attorno a qualunque presidente e lo stesso Zelensky ha detto che non è lui l'ostacolo a una qualche forma di pace». Ora, dunque, le potenze occidentali si dividono sul come raggiungere la pace. La Francia è favorevole a un invio di truppe europee, mentre «l'Italia non la reputa la soluzione più efficace», ribadisce Fazzolari, che esclude categoricamente che le truppe italiane possano mettere piede sul suolo ucraino. Poi l'«orgoglio» per l'iniziativa della medaglia.

«Dimostra l'attenzione dell'Italia a quel che sta accadendo al popolo ucraino». Una medaglia che aveva un costo «non indifferente», ossia 150 euro «anche se di ottima fattura». Eppure «ne sono state vendute circa ottomila», ha chiosato il sottosegretario ed esponente di Fdi.

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