Il finanziere killer in chat. "Vedrai, faccio una strage"

I messaggi di Sodano a Desirée poco prima del delitto: "Solo l'esercito può fermarmi, non sai quanto so essere cattivo"

Christian Sodano
Christian Sodano
00:00 00:00

Duplice omicidio di Cisterna. Il killer di San Valentino voleva fare una strage. «Servirà l'esercito per fermarmi», scrive su Whatsapp. E ci sarebbe riuscito del tutto se la sua ex, Desirée Amato, non fosse fuggita. A quel punto Christian Sodano, maresciallo della Gdf di 26 anni, ha già ucciso la madre della ragazza, Nicoletta Zomparelli, 46 anni, e la sorella più piccola, Reneé Amato, 19 anni. Due femminicidi premeditati compiuti nel villino di via dei Monti Lepini, alle porte di Latina il 13 febbraio.

A inchiodare il finanziere di Scauri, in servizio all'Unità Navale delle Fiamme Gialle di Ostia, le chat scambiate con Desirée. Messaggi chiari, minacce di morte che Sodano si affretta a cancellare mentre è in fuga sulla sua Audi verso le case popolari del vecchio Q4. Freddo, lucido anche quando incrocia un posto di blocco dopo essersi lasciato alle spalle le donne appena ammazzate. Con altrettanta freddezza racconta a uno zio quanto accaduto. In attesa dell'interrogatorio di garanzia, la Procura di Latina accusa Sodano di duplice omicidio volontario premeditato e aggravato dai futili motivi, oltre che dall'appartenere alle forze dell'ordine e dal rapporto sentimentale che lo legava alle vittime. A ricostruire le ultime ore della famiglia Amato gli agenti della squadra mobile da ciò che resta nella memoria del telefono di un'amica alla quale Desirée inoltra i messaggi con Christian.

«Sei una falsa, devi soffrire quanto ho sofferto io» scrive alla 22enne colpevole, secondo lui, di aver troncato una relazione durata pochi mesi. «Ti farò tanto male, fosse l'ultima cosa che faccio. Non me ne frega più niente», continua il finanziere che sul suo profilo social non nasconde la sua natura violenta. Un aspetto inquietante che, però, non avrebbe insospettito colleghi e superiori. La notte prima del pomeriggio maledetto Christian la passa a casa della ex. I due tentano un chiarimento ma lui promette di tornare armato. «Devi stare calmo», gli scrive Desirée quando le minacce si trasformano in odio. Lui si sfoga prendendo a pugni il muro, poi invia la foto della mano ferita. «Adesso mi posso anche ammazzare», scrive. «Ma quando cresci? Sei uno stronzo» risponde lei. «Vedrai quanto posso essere cattivo», è l'ultima minaccia di Sodano.

Prima delle 18 il finanziere si ripresenta a casa della sua ex. Nella villetta ci sono la mamma e la sorella minore. I due discutono in salotto. Lei gli rende un anello che Christian le aveva regalato sperando in un ripensamento. Lei è decisa a troncare, lui non ci sta. «Vado a prendere il ferro in macchina», urla infuriato. Desirèe è terrorizzata, grida aiuto e corre a chiudersi in bagno. Lui torna con la calibro 9x21 in mano. Nicoletta e Reneé cercano di bloccarlo mentre Desirée si rifugia nella camera della sorella. Lui non ci pensa un istante e fa fuoco colpendo a morte madre e figlia.

Desirèe apre la finestra e si lancia in giardino. Si nasconde dietro la legnaia quando sente altri due colpi di pistola. Sconvolta, fugge in strada passando da un buco nella recinzione. Solo quando ferma una pattuglia di carabinieri capisce che è salva.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica