Non sono bastate le scuse di Nicola Morra, grillino e presidente della Commissione bicamerale antimafia, a rasserenare gli animi e a pacificare il dibattito nell'aula di Palazzo Madama. Il suo intervento, ieri pomeriggio, è stato l'ultimo di un confronto che la presidente Elisabetta Casellati ha faticato a mantenere nell'alveo del rispetto politico e umano. Al centro della discussione le frasi choc di Morra nei confronti di Jole Santelli, morta pochi mesi dopo essere stata scelta come nuovo governatore della Calabria.
Le forze di opposizione avevano già chiesto, e sono tornate ieri a chiedere, la rimozione di Morra dalla carica di presidente della Commissione. Altrimenti, spiegano da giorni i parlamentari di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, «diserteremo i lavori della commissione».
Ieri però a essere abbandonata è stata proprio l'aula del Senato. A seguito, in questo caso, delle parole del senatore grillino Giovanni Endrizzi. Ha difeso il suo compagno di partito usando parole che hanno finito per offendere gran parte dei parlamentari presenti. Tanto che a uscire dall'aula non sono stati soltanto i rappresentanti dell'opposizione ma anche i senatori di Italia viva. «Sono parole indecenti quelle pronunciate dal senatore 5S di cui devono arrivare le scuse - ha spiegato il senatore Davide Faraone -, ed è vergognoso che l'aula del Senato si presti a un litigio su una persona scomparsa da poco, nel giorno in cui ricordiamo la battaglia contro la violenza sulle donne. Il nostro gesto serve per stigmatizzare questa scena vergognosa di cui non vogliamo fare parte».
Anche la Casellati ha reagito duramente nei confronti delle parole di Endrizzi. Che nel suo intervento aveva citato le parole di una sostenitrice grillina. Parole che hanno fatto indignare gran parte dei senatori presenti. «Una cittadina mi ha detto: cosa guardo per capire se un politico è autentico? Quando ha il coraggio di dire ciò che gli altri tacciono, anche se sa che gli nuocerà"». E non pago di vedersi subissato di fischi e urla ha proseguito dicendo «Qual è la coerenza fra votare in commissione Antimafia il codice di regolamentazione dei partiti e poi non trarne le conseguenze, visto che quella commissione dichiarava Tallini impresentabile, ma poi Tallini è stato premiato, nominandolo presidente del Consiglio regionale?» «Non si può parlare di un assente - ha tuonato la presidente Casellati -, figuriamoci di una persona che non c'è più. Non si può infangare il nome di Jole Santelli».
Mentre Italia viva e Forza Italia, FdI e Lega abbandonavano l'Assemblea in segno di protesta nei confronti di Endrizzi, Franco Mirabelli, capogruppo del Pd in Antimafia, ha cercato di riportare la calma: «I toni e i contenuti di alcune dichiarazioni di Morra sono sbagliati. Non erano parole adatte a chi rappresenta una istituzione. Ora però dobbiamo cambiare registro perché delegittimare, svuotare, boicottare la commissione, è una follia».
Alla fine resta l'amaro di una triste pagina nella storia dell'aula di Palazzo Madama. «Non avrei mai voluto che si fosse tenuta oggi questa discussione - ha commentato la Casellati -. Voglio ancora ricordare Jole Santelli come una grande donna. Bisogna dirlo oggi, che è la giornata delle donne, ad alta voce.
Tutti quando è venuta a mancare abbiamo testimoniato il suo coraggio e il suo amore con la Calabria, amore chiaramente corrisposto. Con lei la Calabria ha perso un riferimento anche rispetto al concetto di legalità che oggi è stato più volte richiamato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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