Fisco, finisce l'era delle maximulte

Venerdì in Consiglio dei ministri il decreto che taglia le sanzioni per i contribuenti

Fisco, finisce l'era delle maximulte
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Nel Consiglio dei ministri di venerdì, oltre al decreto salva-case, vedrà la luce anche il dlgs Sanzioni, una delle norme attuative della riforma fiscale portata avanti dal viceministro dell'Economia Maurizio Leo. Il testo prevede sanzioni più leggere per le violazioni in materia di tasse. In sostanza, finisce l'era delle maxi-multe fino al 240% dell'importo non versato. Il testo prevede che al contribuente non venga chiesto non più del 120% dell'ammontare dovuto. Il dlgs, approvato preliminarmente il 21 febbraio e attualmente sottoposto ai pareri delle commissioni, è stato anticipato nei giorni scorsi dallo stesso Leo. Il nuovo regime dovrebbe partire a settembre, prevede sanzioni amministrative ridotte da un terzo a un quinto.

Alcune novità del decreto sanzionatorio riguardano proprio violazioni relative alle tasse comunicate al Fisco. Per chi non presenta la dichiarazione dei redditi o dell'Irap oppure la dichiarazione del sostituto d'imposta, la multa sarà del 120%, anziché dal 120 al 240% previsto ora. Resta invariata la sanzione fissa per omessa dichiarazione senza imposte dovute (da 250 a 1.000 euro raddoppiabile a 2.000 euro per soggetti con scritture contabili). Ridotta, invece, la multa per la presentazione di una dichiarazione omessa oltre i 90 giorni: se viene presentata prima di accertamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate, la sanzione sull'ammontare delle imposte dovute scende dal 30% al 25% e viene aumentata al triplo (75%). Per la dichiarazione infedele si passa dalla forchetta 90-180% al 70% con un minimo fissato a 150 euro.

Le sanzioni tributarie determinano un gettito annuo di circa 2,3 miliardi. Il taglio delle multe del 10% circa, secondo la relazione tecnica del dlgs, avrà un effetto negativo, ma la speranza è di ottenere una maggiore adesione all'accertamento in virtù del minore importo delle multe. Sollievo anche per i commercianti: l'omessa o tardiva trasmissione dei corrispettivi giornalieri non potrà superare i 1.000 euro di sanzione. L'omessa, incompleta o infedele comunicazione delle minusvalenze sarà punita con una sanzione massima di 30mila euro (anziché 50mila).

Domani sul tavolo del governo ci saranno anche le nuove norme per sanare alcune irregolarità nelle abitazioni. «Stiamo parlando, vediamo quando ci sarà il testo definitivo ma mi pare che si stia andando nella giusta direzione», ha commentato il leader di Fi, Antonio Tajani. L'altro vicepremier, Matteo Salvini, padre del testo ha ribadito che il testo «riguarda tutte le piccole irregolarità interne» alle case degli italiani, ma non vale per chi ha «la villa abusiva con piscina in riva al mare». Si punta, infatti, ad intervenire su difformità che non incidono sulla struttura di un edificio, ad esempio tutte le modifiche interne ad un appartamento, ma anche potenzialmente l'ampliamento di finestre e balconi.

Allo studio anche interventi a costo zero per installazioni che non richiedono alcun titolo abilitativo come le tende da esterno. Per le parziali difformità relative a edifici costruiti prima della fine degli anni '70, si pensa ad una regolarizzazione con semplice sanzione.

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