La tragedia che ha colpito le Marche è ancora troppo fresca per poter iniziare un processo alle responsabilità. Fino a settembre del 2020, le Marche erano una regione guidata dal Partito democratico, che ha dilatato i tempi di messa in opera dei lavori di consolidamento degli argini del Misa, che nella notte tra giovedì 15 e venerdì 16 ha esondato portando morte e distruzione. Come ha spiegato Matteo Renzi a margine di un evento elettorale a Firenze, "quando c'era stata l'alluvione, stanziammo 45 milioni e il fatto che ci sia stata la chiusura dell'unità di missione ha allungato i tempi del progetto. Avevamo messo i soldi, ma il progetto è stato fatto nel 2020, troppo tardi perché così il cantiere apre nel 2023. I soldi il governo Renzi li ha messi nel 2014", ha spiegato l'ex premier.
Tragedia Marche: la cassa di espansione per il torrente Misa costa 45milioni. Con il mio Governo avevamo stanziato 8MLD e inserito l’opera tra le finanziate. Perché non è stata fatta? Serve l’unità di missione CasaItalia-Italia Sicura per velocizzare progetti e cantieri pic.twitter.com/0eUGLLU4Na
— Matteo Renzi (@matteorenzi) September 17, 2022
In un video condiviso sui suoi profili social, Matteo Renzi punta il dito contro il governo Conte nell'ambito di una iniziativa atta a rilanciare il progetto per "riportare l'Italia ad avere l'unità di missione Italia sicura - Casa Italia voluta da Renzo Piano". Un progetto che è stato rilanciato già ieri, nelle prime ore successive al disastro, da Maria Elena Boschi. Matteo Renzi, alla presenza di Lucia Annibali, ha aggiunto: "C'è una cosa che nessuno sta dicendo, quando le Marche nel 2014 hanno vissuto momenti tragici per una alluvione, l'unità di missione aveva stanziato grazie al nostro governo 45 milioni per sistemare il torrente Misa, che è stato quello che è stato parte dei problemi di questi giorni. E questi soldi sono rimasti fermi anche perché l'unità di missione è stata chiusa", ha detto ancora Matteo Renzi, spiegando nel video quanto già esposto durante l'evento elettorale.
"Si sono rallentati i tempi, se ci fosse stata quell'unità di missione, quei 45 milioni sarebbero potuti essere spesi subito. Allora non perdiamo altro tempo, perché le tragedie di questi giorni sono anche colpa dei ritardi della burocrazia", ha concluso Matteo Renzi nel video che ha pubblicato sui suoi profili social.
"Oggi non piangeremo la situazione com'è. Su questo nessuno fa un dibattito con noi perché noi siamo gli unici ad aver messo i soldi che loro non hanno speso, è uno scandalo totale", denuncia ancora Renzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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