Bomba d'acqua nelle Marche, è strage. 9 morti, tra cui una donna e il suo bimbo

La forte ondata di maltempo che ha colpito il centro Italia ha causato vittime nelle Marche. Alluvione a Senigallia. Allagamenti anche in Toscana

Bomba d'acqua nelle Marche, è strage. 9 morti, tra cui una donna e il suo bimbo

Tragedia nella notte a Senigallia e nelle Marche, dove un'alluvione ha causato morti e dispersi. La bomba d'acqua ha colpito l'alto pesarese nella giornata di ieri al confine con l'Umbria, e in particolare il comune di Cantiano, dove un fiume d'acqua ha invaso le strade, trascinando via alcune auto e allagando i piani terra delle abitazioni. È di 9 vittime al momento il bilancio della terribile ondata di maltempo: quattro sono a Ostra, una a Trecastelli e una Barbara. La prefettura di Ancona riferisce che i dispersi sono 4. Una mamma e suo figlio erano a bordo della loro auto quando sono rimasti bloccati dal fiume di acqua e fango. Secondo quanto ricostruito al momento dai soccorritori, la donna sarebbe riuscita a lasciare l'auto con il bambino in braccio ma sarebbe poi stata nuovamente travolta. Lei è stata salvata a Castelleone di Suasa dai vigili del fuoco: l'hanno rintracciata aggrappata al tronco di un albero ma del piccolo non c'è traccia.

L'allarme è scattato nel tardo pomeriggio di ieri: "Una bomba d'acqua si sta abbattendo su Cantiano. Diversi fiumi sono straripati. L'acqua ha invaso le vie centrali del Paese. Diverse zone sono già sommerse. La viabilità comunale è interrotta in diversi tratti. Chiusa la statale direzione Gubbio. Invitiamo la cittadinanza a mantenere la calma ed evitare situazioni di rischio". Così il sindaco di Cantiano, Alessandro Piccini, ha cercato di mantenere la calma tra i suoi cittadini nel corso della serata. Nella zona pioveva fin dal mattino e il blackout elettrico e i difficili collegamenti telefonici hanno fatto temere che alcuni cittadini fossero dispersi. "La situazione è drammatica, tragica e stiamo facendo la conta dei danni. Fortunatamente a Cantiano non abbiamo al momento notizie di persone coinvolte, non ci sarebbero dispersi, ma il paese è completamente disastrato e il centro storico non esiste più", ha detto Piccini questa mattina, prima di aggiungere: "Ci sono auto accatastate, la zona industriale è completamente allagata, con imprese colpite e macchinari da buttare - racconta il primo cittadino - Parte del paese è ancora senza elettricità ed è stato sospeso il rifornimento del gas perché sono saltate alcune condotte".

Massimo Olivetti, sindaco di Senigallia, questa mattina ha fatto il punto su quanto accaduto nella sua città: "Combattiamo da stanotte, è stata una notte difficile e stamattina la situazione è peggiorata perché altre zone si sono allagate. Il fiume è tornato alla normalità, ma ulteriori aree si sono allagate e principalmente i piani bassi".

Ludovico Caverni, sindaco di Serra Sant'Abbondio, ha chiesto ai cittadini di non uscire di casa e di rifugiarsi ai piani più alti delle abitazioni. I soccorsi sono stati coordinati dalla prefettura di Pesaro-Urbino, che sta ancora operando in condizioni estremamente complesse: vigili del fuoco, carabinieri e volontari della protezione civile sono al lavoro da tutta la notte, con il primo obiettivo di verificare l'esistenza di dispersi. Il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, in queste ore è in partenza per le Marche.

L'ondata di maltempo "non era prevista a questi livelli, non avevamo livelli di allarme. E l'esondazione del Misa, in particolare, è stata repentina e improvvisa". Lo dice all'Ansa l'assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi. In alcune località, "non c'è stato tempo di intervenire, ci sono persone che magari erano in strada o sono uscite non rendendosi conto del pericolo".

Anche in queste ore, i vigili del fuoco hanno messo in salvo alcune persone, tra cui anziani, con gommoni da rafting: nel centro di Senigallia si segnalano anche blackout. Nelle Marche stanno operando anche rinforzi dei vigili del fuoco provenienti da altre regioni tra cui Lombardia, Abruzzo ed Emilia Romagna.

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