La folle crociata dell'infermiera. No Vax: quasi 9mila iniezioni con la soluzione salina

La donna licenziata in tronco. Tra i suoi pazienti molti ultraottantenni

La folle crociata dell'infermiera. No Vax: quasi 9mila iniezioni con la soluzione salina

A tanti vaccinati la prima iniezione di AstraZeneca ha dato più fastidio della seconda: dolori articolari, febbre, mal di testa. Altri invece hanno accusato maggiori sintomi dopo la seconda immunizzazione con Pfizer/BionTech. Al netto dell'autosuggestione, 8.600 candidati vaccinandi in Bassa Sassonia, invece, i sintomi del post-vaccino non devono averli avvertiti per nulla. Perché un'infermeria della Croce Rossa attiva per mesi nel centro vaccinale di Friesland, sul Mare del Nord, avrebbe sostituito ben 8.600 iniezioni di vaccino anti Corona con altrettante dosi di soluzione salina.

La donna insomma sarebbe una super No Vax, molto attenta a non farsi inoculare nulla, ma anche (male) intenzionata nei confronti di altri cittadini. Lei prometteva una protezione contro il Covid e invece iniettava acqua fresca. Con un po' di sale.

Il caso di sei iniezioni di soluzione salina era già scoppiato lo scorso aprile. L'infermiera si era giustificata spiegando di aver voluto celare la rottura accidentale di una fiala di Biontech/Pfizer, sufficiente, appunto, per preparare sei punture. La ministra della Sanità della Bassa Sassonia, Daniela Behrens, era rimasta inorridita. «Sono sbalordita e scioccata dalle azioni di questa donna. Ha commesso un reato grave». Allora alcune centinaia di utenti del centro dove lavorava l'infermiera, licenziata in tronco, furono invitati a sottoporsi a test per verificare la presenza di anticorpi. Con il passare dei mesi però le indagini hanno svelato che fra marzo e aprile l'operatrice sanitaria del Friesland, avrebbe sistematicamente inoculato soluziona salina anziché Pfizer/BionTech o Moderna ad alcune migliaia di persone.

Sono stati i colloqui con gli utenti del centro vaccinale a insospettire gli investigatori. Fra le vittime della donna ci sarebbero molti ultraottantenni e over 70 ma anche colleghi infermieri e medici della regione, classi di età e categorie professionali alle quali il vaccino è stato offerto dalla scorsa primavera in Germania. Gli investigatori avrebbero poi verificato che la sospettata, che oggi rifiuta di collaborare con la giustizia secondo quanto riferisce la stampa tedesca, avrebbe in passato condiviso sui social i suoi dubbi sull'efficacia dei vaccini.

Ad aprile era bastato contattare 200 persone per risalire ai sei vaccinati con l'acqua e sale ma se la cifra di 8.600 iniezioni tarocco sarà confermata, le autorità sanitarie del Friesland dovranno ricominciare da capo. «Non possiamo sapere quante persone siano state realmente colpite», ha ammesso in conferenza stampa Sven Ambrosy, il presidente del Friesland.

Il circondario si è subito attivato per invitare tutti coloro che abbiano ricevuta una dose di vaccino fra marzo ed aprile a contattare le autorità sanitarie e a presentarsi nello stesso centro dove operava la sospettata per riceve una nuova iniezione.

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