"Io non potevo far finta di niente, mentre la gente muore a due passi da noi, è un massacro. Dopo il decreto Salvini sicurezza bis, ho pensato bisogna fare un gesto dimostrativo come protesta, ho pensato di sequestrare il pullman". Questa la folle giustificazione fornita da Ousseynou Sy, l'autista di origine senegalese che lo scorso 20 marzo ha dirottato e incendiato un bus con a bordo 51 studenti di Crema e tre accompagnatori. Nel corso del processo di primo grado a Milano, il conducente ha spiegato: "Anche se ho fatto un messaggio stupido, mettendo la vita delle persone in pericolo, io ho fatto qualcosa".
L'uomo ha dunque rivendicato orgogliosamente quanto fatto poiché, a suo giudizio, aveva un giusto fine: "Io questo volevo, volevo essere arrestato, mettermi qui davanti e dire la mia storia, lanciare un messaggio contro le atrocità". E ora di mezzo, per assurdo, potrebbero finirci addirittura i carabinieri eroi che hanno evitato la tragedia: "Per fortuna non si è fatto male nessuno, era quello che volevo. Io non ho ucciso nessuno, io non ho messo in conto che l'autobus poteva incendiarsi. È avvenuto perché l'auto dei carabinieri mi ha tagliato la strada e c'è stato l'impatto".
"Sto facendo una cosa per l'Africa, vi dovrò usare"
Il coltello che aveva con sé e con cui ha minacciato studenti e professori era un "coltello multiuso seghettato". Sy ha voluto precisare: "La pistola non l'ho mai avuta, nemmeno una pistola giocattolo, avevo una fondina per il coltello". Lo straniero ha ricostruito quanto accaduto, dal momento in cui ha fatto salire gli studenti sul mezzo fino a quando ha bloccato le porte con una catena da bici dopo aver cosparso il pavimento di benzina: "Ho tirato fuori il coltello e ho detto 'Mi spiace, oggi andiamo a fare un viaggio non vi succederà niente: è solo un gesto di protesta, non vi succederà niente. Sto facendo una cosa per l'Africa vi dovrò usare, mi spiace'".
Ousseynou ha ordinato alle bidelle di legare i ragazzi tramite le fascette "per non farli saltare a destra e sinistra". Ai bambini ha chieto di poggiare i cellulari a terra. "Sapevo che non lo avrebbero fatto tutti. All'inizio urlavano, piangevano, ho detto ai professori di calmarli", ha aggiunto. Ha raccontato di essersi dotato di coltello e benzina "che serviva come deterrente per non essere ucciso, per uscirne sano e salvo per tutti. La benzina l'avevo in macchina e ho caricato le due taniche sul pullman, l'ho buttata per terra sul pavimento. Io non l'ho versata sui bambini". Con sè aveva anche un accendigas "vecchio di una vita, non funzionante, serviva sempre come deterrente alle forze dell'ordine per non far fuoco".
L'autista inizialmente aveva confessato che voleva dirigersi verso l'aeroporto di Linate, ma oggi ha cambiato versione: "Volevo arrivare a Milano, qui in Tribunale per raccontare l'orrore che sta avvenendo sotto i nostri occhi e che facciamo finta di non vedere. I bambini mi sarei fermato per strada e li avrei lasciati andare, sapevo che i carabinieri sarebbero arrivati". Il tutto fatto con estrema fierezza, convinzione e con un obiettivo ben preciso: "Io volevo salvare vite umane. Il mio augurio, visto che Salvini ha avuto un botto di voti sull'immigrazione, era di modificare la politica del governo sull'immigrazione".
"Chiediamo il massimo della pena"
Dura la presa di posizione da parte della Lega. Paolo Grimoldi, deputato del Carroccio, ha così commentato l'interrogatorio in Tribunale: "Le parole pronunciate in aula da Ousseynou Sy sono farneticanti e rivoltanti. Ma di quale gesto dimostrativo parla? Questo criminale, questo terrorista, ha messo a rischio la vita di 51 bambini, poteva causare una strage e non merita attenuanti o sconti: i giudici non si facciano impressionare e gli diano il massimo della pena".
Sulla questione è intervenuto anche Matteo Salvini: "Ricordate il delinquente senegalese che sequestrò un autobus pieno di bambini dandolo alle fiamme? Oggi dice che quello era 'un gesto dimostrativo contro Salvini'. Non ho parole...".
Ricordate il delinquente senegalese che sequestrò un autobus pieno di bambini dandolo alle fiamme?
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 3, 2020
Oggi dice che quello era “un gesto dimostrativo contro Salvini”.
Non ho parole... pic.twitter.com/aJPoQurj6B
Perizia psichiatrica
La Corte d'Assise di Milano ha disposto una perizia psichiatrica per accertare la piena capacità d'intendere e di volere dell'uomo: i giudici, che conferiranno l'incarico agli esperti chiamati a dare una valutazione il 10 febbraio, hanno
accolto l'istanza della difesa. Ousseynou Sy è accusato di strage, sequestro di persona aggravato dalla minore età delle vittime, incendio, resistenza e lesioni, tutti aggravati dalla finalità di terrorismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.