Franceschini finito nell'ombra dopo la nomina di Letta

Franceschini, uomo di potere durante il governo Conte, è finito in disparte con le nomine di Draghi ed Letta. E adesso sogna il Quirinale

Franceschini finito nell'ombra dopo la nomina di Letta

Con l’arrivo di Mario Draghi alla Presidenza del Consiglio e di Enrico Letta, novello Segretario del Pd, a farne le spese è stato Dario Franceschini. Durante il mandato Conte e con Zingaretti alla guida del Partito Democratico, Franceschini è stato capodelegazione Pd, figura ora abolita con l’entrata in scena di Draghi. Ma non è tutto, al Ministro per i Beni Culturali il governo Draghi ha tolto anche la delega al Turismo.

L’ultimo "colpo" è arrivato con il subentro a segretario del Pd di Enrico Letta, contro il quale Franceschini votò nel 2014. Ed evidentemente Letta, fresco di nomina al Nazareno, non ha dimenticato e nomina come vicesegreatari Giuseppe Provenzano, uomo di Orlando e la "calendiana” Irene Tinagli. Franceschini passa quindi in disparte, all’interno del nuovo assetto messo a punto da Letta: 8 uomini e 8 donne, tra cui solo due vicini a Franceschini (Chiara Braga e Manuela Ghizzoni) e varie new entry come l’ex Ct della Nazionale italiana di Pallavolo Mauro Berruto. Tra i prescelti di Letta anche vari tra gli “esclusi” dal governo Draghi, come Francesco Boccia, Antonio Misiani e Sandra Zampa.

Persa parte del potere all’interno dei democratici, il ferrarese adesso spingerebbe su David Sassoli alla guida di Roma. Presidente del Parlamento Europeo, il mandato di Sassoli scadrà a breve e tra i piani di Franceschini ci sarebbe la conquista di un potere locale, con Sassoli sindaco di Roma. Letta quindi, come riporta Tpi.it, ha intenzione di mettere in chiaro da subito chi comanda. “Letta non vuole delegare ai capicorrente”, riferisce un intimo del Segretario, “preferisce fare da solo. Sa benissimo che se gli dai un dito si prendono tutto il braccio”.

Ultima, ma non meno importante, c’è la questione Quirinale. Non è un segreto che il sogno nel cassetto dei due dem sia quello di succedere a Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha affermato recentemente che non accetterà un nuovo mandato. Ma il pisano e il ferrarese dovranno fare i conti con altri papabili nomi che ambiscono al Colle.

Mario Draghi sarebbe il candidato naturale per la Presidenza della Repubblica, prima al Governo, poi al Quirinale. Sempre tra le fila del Pd si rincorrono anche i nomi di Walter Veltroni e Lorenzo Guerini, mentre al centrodestra si pensa a Letizia Moratti come candidata ideale alla Presidenza della Repubblica.

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