Roma. Gli occhi del mondo sono puntati sulle stanze con le tapparelle bianche abbassate del decimo piano del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Il fiato sospeso, lo sguardo dei pazienti che vanno e vengono dall'ospedale è spesso rivolto all'insu. «Chissà dove è la stanza del Papa», sussurra qualcuno. «Speriamo vada tutto bene, preghiamo per lui», rispondo altri.
All'ingresso dell'ospedale, un gendarme in borghese controlla con attenzione la situazione. L'ascensore riporta la scritta «Solvente 1», in corrispondenza del decimo piano. Impossibile accedervi. La sicurezza blocca chiunque si avvicini alle stanze dove da mercoledì pomeriggio è ricoverato Papa Francesco per una infezione alle vie respiratorie. Esclusi polmonite e Covid, gli esami hanno riscontrato «una bronchite su base infettiva che ha richiesto la somministrazione di una terapia antibiotica su base infusionale che ha prodotto gli effetti attesi con un netto miglioramento dello stato di salute», ha riferito in serata la sala stampa della Santa Sede nella tarda serata di ieri.
La prima notte in ospedale è trascorsa tranquilla, mentre ieri in giornata Bergoglio ha presentato qualche linea di febbre. Il Vaticano tranquillizza e conferma che le condizioni sono in miglioramento, la situazione è costantemente monitorata, il Pontefice è sottoposto a cure programmate. «Prima del pranzo si è recato nella Cappellina dell'appartamento privato, dove si è raccolto in preghiera e ha ricevuto l'eucarestia», ha detto il portavoce vaticano, Matteo Bruni. «Sulla base del prevedibile decorso il Santo Padre potrebbe essere dimesso nei prossimi giorni», riferisce il bollettino. Secondo indiscrezioni, se il decorso dovrebbe essere questo, il Papa potrebbe lasciare il Gemelli già domani o domenica al massimo. Intanto il Vaticano sta mettendo a punto il piano b per i riti pasquali, se il Papa dovesse aver bisogno di qualche giorno di riposo e non potesse partecipare ai riti della settimana santa.
La Domenica delle Palme - che di fatto apre le celebrazioni pasquali - sarà celebrata con ogni probabilità dal cardinale Leonardo Sandri, sottodecano del Collegio Cardinalizio. È in dubbio la partecipazione di Bergoglio anche ai riti del giovedì santo, alla Via Crucis al Colosseo trasmessa in mondovisione, alla messa solenne di Pasqua e all'Urbi et Orbi di domenica 9 aprile in piazza San Pietro.
«Il giovedì santo, al mattino, per la messa crismale ci sarà il vicario di Roma, il cardinale Angelo De Donatis», ha riferito il cardinale Re, decano del Collegio cardinalizio. Nel pomeriggio toccherà al cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro, mentre è ancora da definire chi presiederà l'azione liturgica del venerdì santo a San Pietro e la Via Crucis al Colosseo. Potrebbe essere invece lo stesso Re a celebrare la messa di Pasqua domenica 9 aprile. Ma al momento l'agenda è in continua evoluzione e dipenderà dallo stato di salute del Papa nelle prossime ore.
Intanto sono arrivati numerosi messaggi di affetto e vicinanza. In primis dal capo di Stato, Sergio Mattarella che ha inviato «gli auguri più intensi e affettuosi» al Pontefice argentino con l'auspicio di «un pieno ristabilimento in salute». E proprio in seguito ai numerosi messaggi, in un Tweet il Papa ha ringraziato per la vicinanza e la preghiera.
«Sono toccato dai tanti messaggi ricevuti in queste ore ed esprimo a tutti la mia gratitudine per la vicinanza e la preghiera», ha scritto sui social. Tanti anche i fiori e i lumini che vengono portati dai fedeli ai piedi della statua di Giovanni Paolo II, nel piazzale del Gemelli.
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